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Pescatori uccisi in India, Marò in stato di fermo

Scoppia il caso diplomatico. Due fucilieri di marina italiani della 'Enrica Leixe', Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sotto custodia a Kochi. Si dicono estranei ai fatti

NEW DELHI - E' crisi diplomatica tra Italia e India. Due fucilieri di marina italiani della 'Enrica Leixe', la petroliera coinvolta nell'uccisione di due pescatori indiani, sono stati arrestati oggi alla polizia di Kochi, nel sud del paese, secondo fonti indiane. Verranno posti in custodia giudiziaria e quindi presentati nei prossimi giorni davanti a un tribunale per omicidio, ma i due hanno ribadito di essere estranei ai fatti loro contestati.


Massimiliano Latorre e Salvatore Girone - questi i nomi dei due marò - sono stati interrogati dalla polizia alla presenza del console generale d'Italia a Mumbai Giampaolo Cutillo. Prestano servizio presso il reggimento San Marco, che ha sede nella caserma Carlotto di Brindisi. Secondo i media locali i due fucilieri sono sono stati immediatamente arrestati, una circostanza che il console Cutillo ha definito inesatta, in quanto si trovano in realtà "in un procedimento che potrebbe portare al loro arresto".


"Tecnicamente - ha aggiunto Cutillo - per il momento questo provvedimento non è ancora scattato, ma è un'ipotesi verosimile". Secondo le ultime indicazioni riportate da fonti italiane vicine all'inchiesta, i due marò sono stati interrogati "nel circolo ufficiali, dove sono stati condotti, e nella loro deposizione alle autorità locali hanno ribadito la loro estraneità ai fatti". I militari, aggiunge la Farnesina, "sono organi dello Stato italiano e pertanto godono dell'immunità dalla giurisdizione rispetto agli stati stranieri" perchè sono sulla Enrica Lexie in base ad una legge italiana e alle risoluzioni Onu sulla lotta alla pirateria.


Non c'é accordo tra Italia e India sulla gestione delle vicenda della petroliera Enrica Lexie e della vicenda è stato informato il premier Mario Monti, rende noto la Farnesina. La polizia di Kochi ha compiuto "atti unilaterali" nei confronti dei due marò perciò la Farnesina ribadisce che "ì contatti e la collaborazione tre i due governi sono ritenuti essenziali ai fini dell'accertamento dei fatti.

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