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De Mita: "Falcone mi disse che Lima non era mafioso"

L'ex segretario della Dc: "Il giudice mi disse anche: preparatevi perché la mafia eleverà il livello di scontro con lo Stato - dice De Mita ai pm - perché dopo la decisione della Cassazione che confermava la procedura adottata a Palermo e loro hanno bisogno di riorganizzarsi e per riorganizzarsi debbono elevare"

PALERMO. "Falcone mi disse: Lima non è  mafioso". Lo ha detto l'ex segretario Dc Ciriaco De Mita  interrogato dai pm di Palermo, il 12 gennaio scorso, nell'ambito  della presunta trattativa tra mafia e Stato i cui verbali sono  stati depositati nel processo al generale Mario Mori, accusato  di favoreggiamento aggravato.     De Mita ricostruisce un incontro con Falcone, evidentemente  tra marzo e maggio '92, in cui il magistrato gli spiego' la sua  opinione sull'uccisione di Lima.      "Mi dice: preparatevi perché la mafia eleverà il livello  di scontro con lo Stato - dice De Mita ai pm - perché dopo la  decisione della Cassazione che confermava la procedura adottata  a Palermo e loro hanno bisogno di riorganizzarsi e per  riorganizzarsi debbono elevare".     


De Mita dice di aver chiesto a Falcone perché confidasse a  lui che non aveva incarichi istituzionali quelle cose e il  magistrato gli rispose: "Perché è una persona che stimo".     "E poi io gli dico - aggiunge De Mita - ma allora perché  non le scrive? Perché in questo momento non passano. Questa  cosa rimane nella mia memoria, io la dico ad alcuni, a Scalfari  che era direttore di Repubblica. Poi Falcone viene ammazzato e  io vengo chiamato a testimoniare dal sostituto procuratore  Tescaroli che voleva sapere cosa mi aveva detto Falcone avendo  saputo che ero stato uno degli ultimi che lo aveva incontrato.  Io gli ho raccontato le cose che sto dicendo a voi e il  passaggio su Lima lui non volle verbalizzarlo..." 

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