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Donna morta a Palermo, la rabbia della comunità nigeriana

PALERMO. Urla di disperazione, paura e lacrime. Ma soprattutto tanta rabbia. E' lo stato d'animo delle donne nigeriane che hanno partecipato al presidio di commemorazione per la morte di Loveth Eward, la giovane nigeriana di 22 anni, trovata senza vita ieri, in via Filippo Juvara a Palermo. Sul marcipiede dove è stato trovato il cadavere semi nudo della ragazza ci sono i fiori portati in suo ricordo dai componenti della comunità nigeriana di Palermo. Per oltre mezz'ora circa un centinaio di persone si è riunito lì davanti per pregare, intonando canti di preghiera della loro tradizione religiosa.
"Vogliamo giustizia - dice il rappresentante dell'ambasciata nigeriana in Sicilia, Vivienne Wiwoloku - nel giro di pochi mesi ci sono stati due omicidi nella nostra comunità, l'ultimo il 19 dicembre. Anche quella ragazza si prostituiva".
"Abbiamo paura - dice una ragazza nigeriana - voi italiani dovete aiutarci noi siamo qui regolarmente vogliamo lavorare per mandare soldi alla nostre famiglie". Non riesce a darsi pace anche FunKa Lkwrenke, la coinquilina di Loveth Eward. Guarda il marciapiede dove ci sono i fiori, scuotendo la testa. "Non lo so, cosa è successo e perché, tutto questo è assurdo" dice con gli occhi gonfi di lacrime la donna, che si occupa di assistenza agli anziani in una casa di riposo. "Ho visto Loveth sabato l'ultima volta prima di uscire per andare a lavoro intorno alle 18,30. Mi sembrava serena. Vivevamo insieme da poco, appena due mesi e mezzo in una casa in corso Vittorio Emanuele. Non riesco ancora a darmi alcuna spiegazione. E' assurdo".

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