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Sciopero dei tir, tutti in coda per benzina e cibo

Lunghe code nei pochi distributori che ancora hanno qualche scorta, mentre buona parte delle pompe di benzina è chiusa

PALERMO. Lunghe code nei pochi distributori di carburante che ancora hanno qualche scorta, mentre buona parte delle pompe di benzina è chiusa. E' quanto si sta verificando, soprattutto a Palermo, ma anche in altre città siciliane dove da due giorni - e fino alla mezzanotte di venerdì - va avanti lo sciopero degli autotrasportatori aderenti all'Aias, sostenuti dagli agricoltori del "Movimento dei forconi" e da pescatori di alcune marinerie.
A Canicattì in provincia di Agrigento i primi distributori di carburante hanno esaurito le scorte soprattutto di gasolio. A Caltanissetta le riserve sono esaurite già ieri visto che le code ai distributori sono iniziate già sabato scorso. Code si registrano anche alle casse dei supermercati. La paura di restare senza scorte di generi alimentari sta contribuendo a rivitalizzare gli acquisti.

CHIUSI DISTRIBUTORI AGRIGENTO.
I distributori di carburante, ad Agrigento e nei paesi dell'entroterra, hanno, per la maggior parte, chiuso per esaurimento delle scorte. Da ieri, e per tutta la giornata di oggi, file chilometriche di automobilisti - che temevano di restare senza benzina a causa del blocco dei tir - li hanno presi d'assalto. In provincia è anche scattata la corsa al rifornimento di bombole del gas e nei depositi le scorte si stanno ormai assottigliando.


ALLARME NEI SUPERMERCATI. In gran parte dei supermarket palermitani scarseggia o è addirittura terminata l'acqua minerale. I gestori dicono che i rifornimenti, che non arrivavano da venerdì scorso, sono fermi a causa dello sciopero degli autotrasportatori.


COLDIRETTI. Tonnellate di frutta e verdura stanno marcendo nei campi, perché non riescono a raggiungere gli scaffali dei negozi sempre più vuoti a causa del blocco dei tir in Sicilia, che sta arrecando gravi disagi per i consumatori e danni per milioni di euro ai produttori. Lo afferma la Coldiretti, che parla di "effetti disastrosi per l'economia siciliana". Oltre alla frutta e alla verdura anche il latte rischia di essere buttato perché, spiega l'associazione, le vasche di raccolta sono ormai piene e rendono impossibili nuove consegne dalle stalle. Ai danni immediati, giunti in un periodo già difficile, si sommano inoltre quelli futuri, in particolare il rischio che vengano meno molti accordi commerciali. Coldiretti auspica perciò che venga trovata una soluzione che "garantisca lo svolgimento del lavoro".


LA CONFCOMMERCIO DI PALERMO. "Se non si sblocca la situazione della protesta degli autotrasportatori, si rischia che nel giro di un paio di giorni i negozi di alimentari debbano abbassare le saracinesche perché si saranno esaurite le scorte". A lanciare l'allarme è Antonello Di Liberto, Vicepresidente vicario di Confcommercio Palermo e Presidente degli alimentaristi. "Non spetta a noi entrare nel merito della protesta che ha certamente le sue ragioni - continua Di Liberto - ma le autorità non possono sottovalutare tutte le conseguenze di quanto sta accadendo: dai danni economici per i produttori, soprattutto ortofrutticoli, al gravissimo rischio di mercato nero. Se perdura questo blocco sarà dura anche tornare alla normalità: in alcune località dell'entroterra, ad esempio, già scarseggiano alcuni prodotti".  "Tutto ciò sarà oggetto dell'incontro che ci apprestiamo ad avere in Prefettura - conclude Di Liberto - per fare il punto della situazione in città".

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