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Sanremo, ecco i big in gara

Sarà un Festival fra novità e tradizione. Spazio alla musica d’autore con Bersani e Finardi

ROMA. Premesso che è scontato che sarà Adriano Celentano (un ospite che qualsiasi programma tv vorrebbe avere) a segnare questa edizione del festival di Sanremo, che per altro a causa di Enzo Iacchetti si è pure guadagnata un 'vaffa' preventivo e un po' eccessivo, e che le valutazioni sono inevitabilmente provvisorie fino a che non si ascoltano le canzoni, si può dire che Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi hanno messo insieme un mix di novità e tradizione. Alla presenza di Rocco Papaleo, che rappresenta una scelta originale e felice e sicuramente non in linea con la tradizione sanremese, fa da contraltare quella delle due vedette femminili, la super ereditiera Tamara Ecclestone e la super model Ivana Mrazova, due donne bellissime ma con scarsa confidenza con l'italiano, sicuramente a loro agio più con i set fotografici, i reality glamour che con lo spettacolo e che sembrano destinate a rimettere in moto il famigerato contatore delle papere e delle gaffe.    
E' nella tradizione del festival il nuovo melodramma targato Loredana Berté (che si presenta in coppia con Gigi D'Alessio). Loredana, al festival, e non solo, negli ultimi anni ne ha fatte di tutti i colori, compreso farsi squalificare a causa di un brano che in realtà era già edito. E sempre verso la tradizione va la scelta dei Matia Bazar, cui è stata assegnata la casella di una categoria che una volta è stata definita classic. Partendo dal presupposto che Francesco Renga, per qualità, capacità, esperienza e carisma, è un più che legittimo candidato alla vittoria, una delle caratteristiche più interessanti è la virata al femminile del cast in gara: Nina Zilli è uno dei personaggi più interessanti, eleganti e di talento della canzone italiana, Noemi una delle voci più convincenti della nuova generazione, Chiara Civello è una scelta da applausi: ha una formazione jazzistica, ha inciso per una delle etichette storiche del jazz, gode di stima e notorietà internazionali. Una rassicurante apertura a proposte musicali di spessore diverso. Le quote rosa sono poi occupate da Arisa, sicuramente rilanciata da X Factor, Irene Fornaciari, sempre in cerca del lancio definitivo e promossa tra i Big e da Emma, anche lei favorita d'obbligo della vigilia, sicuramente la personalità più forte tra gli ex di 'Amici'. C'é poi Dolcenera, che rientra nella tradizione dei ripescaggi sanremesi: lei ha pensato bene di far precedere il suo ritorno all'Ariston dal servizio di copertina su Playboy. Queste cose le fanno Madonna, Rihanna e Lady Gaga.      
E' evidente anche l'attenzione alla musica d'autore con la presenza di Samuele Bersani, Eugenio Finardi. Lucio Dalla farà il padrino di Pierdavide Carone (la sua presenza è un evidente omaggio all'amicizia con Gianni Morandi) e il direttore d'orchestra. Ai Marlene Kuntz è stata offerta la casella che da qualche anno il festival offre al rock indie. Qualche parola val la pena spenderla sugli ospiti stranieri che si esibiranno insieme ai Big: trovare artisti internazionali disponibili non è facile, soldi da investire ce ne sono pochi (o per niente) e la verità è che non tutti possono scegliere. Il che spiega alcune presenze. Probabilmente quando era una star della new wave europea e un simbolo della trasgressione, Nina Hagen all'Ariston avrebbe combinato qualche disastro e ai tempi in cui era la musa del nuovo rock indipendente americano Patti Smith avrebbe definito Sanremo una manifestazione del demonio travestita da gara di canzoni.

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