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Assistenza agli agricoltori, i Caa rischiano di sparire

PALERMO. «Con la riduzione del 60% delle risorse previste per il 2011, si avvicina la fine delle attività dei Caa, i Centri di assistenza agricola, strumento importante per la gestione delle domande di accesso agli aiuti comunitari e del fascicolo aziendale». Così Nicola Perricone, presidente di Acli Terra Sicilia, commenta il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro al ramo Saverio Romano, che riducendo le risorse destinate all’Agea e ai Caa dai 50 milioni del 2010 a 21 milioni, potrebbe accrescere la crisi finanziaria delle imprese. «Dopo aver lavorato undici mesi ottemperando a tutti gli obblighi ed alle continue richieste delle aziende, le risorse finanziare vengono ridotte di 29 milioni di euro, ma c’è di più – prosegue Perricone – da qualche giorno i Caa dovrebbero occuparsi anche del potenziale vitivinicolo, devono trasmettere le istanze delle imprese per i bandi del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, le richieste di anticipazione e collaudo. Tutti servizi importanti che purtroppo dovranno gravare proprio sulle aziende e sulle imprese agricole che soprattutto in questo momento di crisi, dovrebbero invece essere sostenute». Per Perricone «siamo ancora una volta al paradosso, in assenza di un’attenzione reale per il settore agricolo. L’agricoltura purtroppo non interessa alla politica che sembra avere abbandonato le aziende agricole e le imprese agroalimentari a loro stesse, senza considerare il grande potenziale umano, sociale, economico e produttivo che l’agricoltura esprime in Sicilia ed in tutto il territorio nazionale».

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