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Fiat di Termini, la preoccupazione degli operai

Ieri l'annuncio che la fabbrica chiuderà il 23 novembre. Nuovo vertice al ministero. La Regione stanzia 1,5 milioni a sostegno dei lavoratori

PALERMO. Il giorno dopo l'annuncio di Fiat che il 23 novembre sarà assemblata l'ultima Lancia Ypsilon a Termini Imerese, gli operai, al rientro dalla cassa integrazione, varcano i cancelli della fabbrica a testa bassa. Pochi hanno voglia di parlare. Più che l'addio del Lingotto fa paura il futuro. Domani al ministero i sindacati hanno un doppio appuntamento: prima con la Dr Motor di Massimo Di Risio, che ha già in tasca il via libera di Fim e Uilm al piano di acquisizione dello stabilimento, poi con la Fiat da cui i metalmeccanici si aspettano l'ok alla richiesta che sia il gruppo di Torino a garantire gli ammortizzatori sociali ai lavoratori durante il subentro dell'azienda molisana e l'accompagnamento alla pensione per circa 700-800 operai che hanno maturato i requisiti.
"L'annuncio che il 23 novembre si chiude - dice Agostino Cosentino, delegato Fiom - non ci ha colpiti più di tanto. Sapevamo da tempo che Fiat se ne sarebbe andata, ci avrebbe scioccato se ci avessero comunicato il mantenimento della produzione anche a gennaio". Alla Bienne Sud, fabbrica che si occupa di verniciatura, la notizia è stata accolta quasi con freddezza. "Sappiamo da mesi che Fiat va via - dice Michele Russo, operaio - Il nostro problema è il futuro. Otto di noi sono interinali e dal 31 dicembre rimarranno senza lavoro. Cosa daranno da mangiare ai loro figli?". La Bienne Sud sta trattando con Dr Motor sulla partnership in modo da proseguire l'attività. "Speriamo che questi contatti vadano in porto", dice Russo. Oggi anche gli 87 operai di ques'azienda sono rientrati in fabbrica dopo la cassa integrazione. "E' stato un giorno come gli altri - racconta Russo - Guardiamo al futuro con molta preoccupazione. Tra di noi c'é molta tensione e tanta preoccupazione".
Per il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella, "nel punto in cui siamo poco importa se Fiat chiude il 23 novembre o qualche altro giorno, ciò che conta è che il Lingotto garantisca gli ammortizzatori sociali e di accompagnare alla pensione chi ha già i requisiti". Uno spiraglio si è aperto anche per i 180 dipendenti della Magneti Marelli, controllata da Fiat. L'azienda non rientrava nei piani della Dr Motor ma è in corso una trattativa. Si ipotizza che una quota del capitale della newco creata dall'imprenditore Massimo Di Risio per rilevare gli asset potrebbe essere pubblica. L'ipotesi filtra proprio alla vigilia della riunione al ministero.
Secondo fonti bene informate, lo Stato comparteciperebbe nel capitale attraverso Invitalia, braccio finanziario del Tesoro, grazie alla legge 181 del 1989 che consente l'intervento dello Stato nelle aree produttive colpite da crisi, accompagnando le aziende in un processo di localizzazione che riqualifichi il territorio.
Intanto, con una delibera approvata ieri sera, il governo della Regione siciliana ha stanziato 1,5 milioni di euro come sostegno al reddito dei 2.200 operai della Fiat e dell'indotto.

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