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Fischi a San Siro: Roma in crescita, l'Inter soffre

Finisce 0-0: ottimi De Rossi e Borini. La panchina del tecnico nerazzurro Gasperini sempre in bilico e lui recrimina

MILANO. Non luci ma fischi a San Siro rivolti soprattutto all'allenatore dell'Inter Gian Piero Gasperini che, nella 'sfida della disperazione' sullo zero a zero a San Siro contro la Roma, toglie Diego Forlan per inserire Sulley Muntari
Terza giornata di campionato fra Inter e Roma guidate da due 'remigini' come Gasperini e Luis Enrique, il quale però dimostra di saper progredire e riesce a mettere in campo una Roma che domina per buona parte della partita anche se - per assurdo - le migliori occasioni le ha avute l'Inter. Per i giallorossi una straordinaria conferma (sotto gli occhi di Cesare Prandelli) di un De Rossi letteralmente rinato ed una bella novità, quella di Borini. Per Gasperini - reduce da tre sconfitte in altrettante gare ufficiali - le cose si complicano anche per le scelte che non hanno convinto pienamente: difesa a tre (molto stentata e affaticata), centrocampo mandato in barca dal pressing alto della Roma, attacco in difficoltà con Forlan e Milito. Il Principe non trova più la porta e viene sostituito da Zarate. Pazzini resta a guardare malinconico dalla panchina.
L'Inter subisce una Roma volenterosa e preparata, poco efficace però nella fase della conclusione. I nerazzurri sono allo sbando, non dialogano fra di loro, spaesati, senza punti fermi, sfilacciati. Pericolosi sulle ripartenze ma sempre alla garibaldina, con svarioni impressionanti. La partita di questa sera è un'altra occasione mancata. La Roma, con Perrotta e Taddei nell'inedita posizione di laterali bassi, parte lancia in resta e gioca molto alta sotto una pioggia incessante. La serata sembra prendere una brutta piega per il violento scontro tra Lucio, che non riesce a togliere il piede, e colpisce Stekelenburg sulla tempia destra. Il portiere perde i sensi. Paura a San Siro: il giocatore si riprenderà più tardi e la tac darà esito negativo.
In campo si va avanti. Si mette in evidenza Borini che puntualmente beffa Ranocchia e riesce sempre a aggirarlo: 19' e 20' fari accesi sull'ex attaccante del Chelsea. Julio Cesar non va a farfalle, questa sera c'é e quindi il risultato non si sblocca. Sull'altro fronte, si muovono molto Milito e Forlan bloccato al 21' da Lobont in due tempi. Non passa neanche un minuto e Milito potrebbe firmare il gol scaccia crisi ma Lobont gli dice no. Ci prova Nagatomo, fra i migliori dell'Inter, il suo tiro è alto sulla traversa. Scolorisce Obi, si perde Cambiasso, fatica la difesa quasi a uomo. La Roma tiene palla, De Rossi copre le incursioni di Pizarro ma il risultato è inchiodato sullo zero a zero. Le due squadre sarebbero obbligate a vincere e forse accusano l'ansia da prestazione. Alla ripresa Ranocchia regala palla a Osvaldo (che non ha pienamente convinto), Julio Cesar ci mette una toppa a solo un minuto dall'inizio della ripresa; Borini ha l'argento vivo, non si tiene, ma è Milito a sbagliare un gol facile su punizione pennellata da Sneijder che taglia fuori tutta la difesa avversaria: palla in area, il Principe spedisce la palla sul fondo.
Gasperini capisce che il suo pupillo non è in vena e gioca la carta Zarate che fa bene e spiazza la difesa avversaria. Fuori anche Obi, in campo Jonathan, si sveglia Sneijder che tenta la conclusione di destro. Borini - eroe della serata giallorossa - fa spazio a Borriello. A sorpresa Gasperini toglie Forlan e sceglie Muntari: scelta subissata dai fischi del pubblico. L'Inter si gioca il tutto per tutto, disordinata e confusa ma è lei la squadra che riesce a costruire più occasioni, ad arrivare ad un passo dal gol con Sneijder e Zarate. Salvataggi in extremis, decisivo in particolare quello dell'ottimo Kjaer, ma il risultato rispecchia bene la situazione delle due squadre: entrambe hanno bisogno di punti e di ritrovare se stesse e i propri equilibri. Prestazione scialba di Totti, mentre Sneijder - lievemente allo sbando - ci mette cuore, anima e polmoni. Meglio Luis Enrique, il quale ha strappato un punto d'oro a San Siro. Peggio l'Inter che ha smarrito la via del gol e finisce nella palude della crisi.

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