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Iva al 21%, è il giorno dei rincari

Entra in vigore la manovra con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e scattano gli aumenti: benzina, sigarette, abbigliamento. Ma partono anche le misure di lotta all'evasione

ROMA. Week-end di shopping con rincaro: da questa mattina fare la spesa o comunque acquistare un oggetto ma anche, per esempio, andare dal parrucchiere potrebbe costare di più. Scatterà infatti l'aumento dell'Iva dal 20 al 21%, il che tradotto vuol dire che molte cose costeranno al lordo lo 0,8% in più. E' proprio l'aumento dell'Iva il principale effetto della manovra che entra in vigore da oggi, con la pubblicazione stasera in Gazzetta Ufficiale.
Scatteranno però da subito anche le nuove misure di lotta all'evasione; se alcune norme, come il carcere per i grandi evasori, sono state depotenziate, resta la norma che consente all'amministrazione fiscale di controllare i movimenti bancari dei contribuenti senza necessariamente avviare un accertamento. Un'arma in più che potrà essere utilizzata con il nuovo 'redditometro'.
Restando in materia fiscale, già da oggi entrano in vigore le novità sull'Ipt, l'imposta provinciale di trascrizione, e soprattutto occhio ai trasferimenti all'estero. Parte immediatamente anche il bollo del 2%, con un minimo di 3 euro, per le somme inviate fuori attraverso i 'money transfer'.
Da oggi novità anche per tutti coloro che faranno domanda di pensione. Lo scatto di carriera dell'ultim'ora non inciderà più ai fini dell'assegno (l'avanzamento deve essere durato almeno tre anni). E inoltre per gli statali, che a partire da oggi faranno domanda di pensione, slitterà il tfr: di 6 mesi per le pensioni di vecchiaia e di 24 per quelle di anzianità. Ma non c'é dubbio che la novità immediata che toccherà il maggior numero di persone resta quella dell'Iva. Occhio ai rincari: non tutto potrà essere aumentato. La maggior parte degli alimentari, infatti, è tassata con l'Iva al 4 o al 10% (che non sono state toccate dalla manovra). E ancora: un punto percentuale di Iva non corrisponde ad 1 punto sul prezzo lordo. Per intenderci: ogni 100 euro di spesa l'aumento dovrebbe essere al massimo di 83 centesimi.
L'incremento dell'aliquota Iva dal 20% al 21% "avrà certamente l'effetto di ridurre le risorse disponibili del settore privato a favore delle pubbliche amministrazioni ma il principale effetto depressivo riguarderà i consumi", rileva Confcommercio. Secondo il Codacons si rischia "una stangata a regime, su base annua, pari a 290 euro per una famiglia di 3 persone e a 385 per una di 4". Per i soli carburanti, tra aumenti e rincaro dell'Iva Federconsumatori e Adusbef calcolano un esborso di 471 euro in più. Per la Cgia di Mestre "peserà mediamente per 92 euro in più a famiglia l'aumento di un punto di Iva dal 20 al 21%". Glia artigiani di Mestre calcolano che oltre un terzo dell'incremento sarà per le spese del settore dei trasporti, cioé l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio per autotrazione e dei biglietti di bus e treni.

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