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Faraone: Lupo vuole "porcellum" siciliano

Il parlamentare del Pd, candidato a sindaco di Palermo, chiede le primarie nel partito. "Le conclusioni del vertice notturno di lunedì sono un capolavoro di una vecchia politica che pensa alle città come porzioni di torta da spartire"

PALERMO. "Inizio la mia campagna elettorale e mi batto affinché a decidere i candidati a sindaco in tutte le città siciliane siano i cittadini attraverso le primarie e non i vertici notturni da Prima Repubblica. Se passasse la linea Lupo saremmo in presenza di un porcellum in salsa siciliana: i candidati a sindaco nelle città dell'isola che andranno al voto in primavera del 2012 li nominerebbero i vertici partitici, dopo aver messo il bavaglio alla base".
Lo dice il deputato regionale del Pd, Davide Faraone, candidato a sindaco di Palermo. Faraone ha dato il via, con una campagna di comunicazione, alla corsa per conquistare la poltrona di sindaco e a fine settimana incontrerà il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e quello di Firenze, Matteo Renzi per parlare di buona amministrazione delle città.
"Le conclusioni del vertice notturno di lunedì - aggiunge - sono un capolavoro di una vecchia politica che pensa alle città come porzioni di torta da spartire: Palermo a te, Agrigento a me e così via. Le città non sono porzioni di una torta e gli elettori non sono decorazioni". "Il segretario regionale del Pd - ricorda Faraone - è stato eletto dicendo che Lombardo e Cuffaro erano le due facce della stessa medaglia; oggi lavora per un accordo con una di quelle due facce per costruire alleanze in vista delle amministrative siciliane. Se passasse la linea di Lupo a Palermo - conclude - ma anche in tutti quei comuni che andranno al voto in primavera del 2012, per essere coerenti con quello che lui stesso diceva alle primarie del Pd, rischieremmo di trovarci insieme a facce impresentabili e alleanze gattopardesche".

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