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Il valzer nella porta rosanero

Chi arriva, comincia ma mai arriva alla fine del suo mandato. Partito Sirigo rimangono Benussi, Brichetto e Rubinho: bravi ma con etichette già appiccicate addosso. Intanto dal Chievo si avvicina Sorrentino

PALERMO. Una maledizione. Il mestiere del portiere al Palermo è una specie di terno al lotto. Chi arriva, comincia ma mai arriva alla fine del suo mandato. Lo dice la storia recente: da quando il Palermo è tornato in A, in porta è stato un continuo valzer. Come se a comandare fosse Mozart con la sua musica. Un via vai, con portieri di belle speranze o già affermati che sono naufragati uno dietro l’altro in nome del «dio» mercato. Quello che sta succedendo quest’anno è il riassunto di quanto accaduto nelle precedenti stagioni. Con Sirigu - 24 anni, terzo in Nazionale dietro Buffon e Viviano - si pensava che il Palermo potesse aprire un ciclo anche in quel ruolo (un po’ come con Cassani e Balzaretti sugli esterni o con Migliaccio e Nocerino a centrocampo), invece alla vigilia della partita di andata di Europa League con il Thun anche «Walterino» ha ricevuto il benservito. Via, perché c’era un’offerta del Psg e perché il manager del portiere (Pallavicino) faceva i capricci. La proposta di rinnovo e adeguamento del presidente Zamparini a Pallavicino non piaceva, da qui il braccio di ferro con il club rosa finito con l’addio di Sirigu.
Al Palermo sono rimasti Benussi (titolare nella doppia sfida con il Thun), Brichetto e Rubinho. Bravi tutti e tre, ma con etichette già appiccicate addosso da tempo: numero 12 Benussi, terzo portiere Brichetto, esubero Rubinho (ma per ora è stato «congelato»). Dunque, c’è bisogno di ricoprire quel ruolo maledetto. La caccia è partita, il prediletto c’è, l’affare però non si chiude. Pioli a Zamparini e Sogliano ha chiesto Sorrentino, portiere che un anno fa gli ha regalato un bel po’ di punti con il Chievo. Il problema è che la bottega veronese è come una gioielleria Cartier in via Condotti a Roma: troppo cara. Quattro milioni la «sparata» del Chievo che deve cercare un altro portiere (pare che sia vicino a Manninger della Juve), meno di 2 l’offerta del Palermo che non se la sente di andare oltre visto che in ballo c’è un giocatore di 32 anni e visto che Sirigu - che di anni ne ha 8 in meno di Sorrentino - è stato venduto 4 milioni. Sartori è osso duro (in passato il Palermo ha faticato per strappargli Amauri e Corini) ma stavolta sa di avere la guerra in casa: da quando sa di essere desiderato dal Palermo, Sorrentino è salito sull’Aventino. In pratica vive sotto lo stesso tetto dei compagni ma separato dal resto della squadra: si allena da solo e non ha preso parte a nessuna delle amichevoli pre campionato. Ecco, proprio la volontà del portiere di «sposarsi» con il Palermo («È il mio ultimo treno», ha detto qualche giorno fa) potrebbe essere il passepartout dei rosa. Sogliano e Sartori hanno un appuntamento domani, e potrebbe essere anche l’ultimo. Il Palermo non vuole arrivare all’ultimo giorno di mercato senza portiere: se il Chievo continuerà a trattare la «merce» come un... Cartier, allora il Palermo cercherà un’altra soluzione. Con buona pace del povero Sorrentino. Tramontata la pista dell’argentino Romero (è andato alla Sampdoria), restano quattro alternative: Rafael del Santos (il preferito di Sogliano), Tzorvas del Panathinaikos, Ujkani del Novara e attenzione a Storari della Juventus che era stato il primo ad essere stato contattato dopo la cessione di Sirigu.
Chiunque arriverà, prima di scendere in campo al «Barbera», farà bene a spargere un po’ di sale (come facevano i compianti Costantino Rozzi e Romeo Anconetani quando il calcio era un po’ più romantico) da un palo all’altro. Il rischio di bruciarsi o di finire sul mercato è altissimo. Da quando il Palermo si dibatte di nuovo in A, per i tre posti di primo, vice e vice del vice si sono alternati in 13 (alzi la mano chi ricorda Comi... terzo del Palermo 2004-05, chissà che fine ha fatto). Guardalben fu il primo ad avere l’onore di parare in A con il Palermo «moderno», ma anche il primo a capire che quel ruolo era maledetto. E da lì a poco l’avrebbero capito tutti gli altri. Quello che accadde nel 2005-06 fu da comica: ad alternarsi in porta furono addirittura in cinque. Cominciò Guardalben (si fece subito male a Parma all’esordio), proseguì Santoni, quindi toccò ad Andujar. A gennaio, visto che Del Neri non era contento di nessuno dei tre, ci fu una rivoluzione: Guardalben e Santoni se ne andarono, in compenso arrivarono Lupatelli e Agliardi. Per entrambi la gloria durò poco. Del primo l’unico ricordo restano le basette più strane del mondo, del secondo il gol preso nel derby con il Catania nella stagione successiva. Agliardi iniziò titolare, ma presto venne scalzato da «nonno» Fontana che con la sua personalità rischiò di schiacciare anche Amelia. Quest’ultimo si pensava che fosse un leader e un predestinato al tempo stesso, invece il portiere durò un solo anno: nel 2009 l’allora ds Sabatini lo scambiò con Rubinho, un altro che a Palermo ha fatto flop. Sei partite, la panchina e il foglio di via per fare spazio a Sirigu. «Walterino» 69 presenze in rosa le ha collezionate, un piccolo record. Chi prenderà il suo posto chissà se ci riuscirà. Il sale è già nello spogliatoio.

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