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Cambio di rotta Pioli: "Si passa alla difesa a quattro"

Novità tattiche in vista per il Palermo dopo l'eliminazione dall'Europa League. Lo schema con tre difensori non ha convinto e la squadra ha preparato gli ultimi giorni il nuovo-vecchio modulo. E il tecnico fa autocritica: "Anch'io potevo dare di più"

PALERMO. Cambio di rotta. Stefano Pioli vira verso la difesa a quattro. Il tecnico del Palermo sa che il moulo con i tre difensori non ha fornito le giuste garanzie nel doppio confronto col Thun che è costato la prematura eliminazione dall’Europa League. E allora, a quindici giorni dall’esordio in campionato a Novara, Pioli punta sulla difesa a quattro. Chiamate questo cambiamento come volete: novità, oppure ritorno al passato. Fatto sta che l’ex allenatore del Chievo la prossima settimana, giovedì nell’amichevole a Trapani e domenica al Barbera contro i turchi del Fenerbahce, partirà dal primo minuto con quattro difensori. «Negli ultimi giorni abbiamo lavorato in funzione di questo schema e quindi partiremo con la difesa a quattro. Poi vedremo se sarà 4-3-3, o 4-3-1-2», ha dichiarato oggi Pioli in conferenza stampa a Boccadifalco.  

I perché del ritorno al passato. Pioli ha chiarito quali sono le ragioni di questo cambiamento, pur precisando che tutto ciò non significa mettere definitivamente in cantina lo schema con la difesa a tre. «È chiaro che qualcosa non ha funzionato. Ho notato che con soli due mediani facciamo fatica e quindi ho deciso di aggiungerne un altro. E poi l’infortunio di Cetto mi limita nel numero dei centrali, anche se è arrivato Silvestre, un difensore forte e di grande personalità. Detto questo, comunque non ci sarà nessuno scombussolamento, perché fin dall’inizio del ritiro ero stato chiaro con i giocatori e avevo detto che saremo scesi in campo con due sistemi di gioco. Anche perché ho Cassani e Balzaretti che si adattano bene in tutti e due gli schemi».

"Non mi faccio influenzare sulle scelte". Dalle scelte tattiche alle scelte dei singoli, la musica non cambia. Una domanda su Nocerino, messo in panchina nella gara in Svizzera, diventa l’occasione per Pioli per ribadire con fermezza la propria indipendenza nelle scelte. «Nocerino fuori per questioni di mercato? Non è affatto così. La verità è che io non ho sposato nessun giocatore. Le mie scelte sono esclusivamente tecniche, non c’entra la situazione contrattuale del giocatore. Sento, però, nell’aria che c’è la convinzione che la società mi dice chi fare giocare, ma non è assolutamente così e nessuno mi condiziona nelle mie scelte».

"Con me nessuna gerarchia". E sempre a proposito di scelte, Pioli ha ben chiaro in mente quale sia il concetto di gerarchie. «Con me non ci sono gerarchie, anche perché secondo me sono momentanee perché tante variabili possono cambiare nel giro di poco tempo. E poi nella vita se ci si guarda troppo indietro non si va avanti. Faccio le mie scelte in base a come stanno i giocatori a seconda del momento. È chiaro poi che ho delle idee in testa, ma per me i giocatori sono tutti importanti».

Autocritica Pioli. Il mister rosanero torna anche sul trauma post Thun. Tira le orecchie ai suoi, ma allo stesso tempo non risparmia autocritica. «La delusione c’è ed è tanta, è giusto che sia così. Adesso, però, dobbiamo trasformare questo sentimento in applicazione e voglia di riscatto. Volevamo fare di più, ma non abbiamo superato l’esame. I calciatori sanno che non sono soddisfatto di quello che ho dato al gruppo, perché le mie squadre dal punto di vista tattico sono state sempre molto precise senza concedere molto agli avversari. Ma anche la squadra sa che deve dare di più e che io lo pretendo».
 
"Lo spirito c'è". Da un lato un rimprovero, dall’altro, però, Pioli prende le difese dei suoi, andando anche contro le parole di Sogliano che nei giorni scorsi aveva parlato di una squadra senz’anima. «Non sto qui a cercare alibi, le nostre colpe ci sono e stiamo lavorando per correggere la situazione. Era impensabile però in meno di un mese fare cose ottime, ma speravo di fare arrivare meglio il Palermo al primo appuntamento ufficiale. La cosa da salvare, però, è lo spirito. L’atteggiamento mentale è la cosa che fa la differenza nel costruire la squadra. Il Palermo ce l’ha messa tutta, c’era la voglia e la convinzione di mettere in campo una prestazione importante per arrivare al risultato positivo. La prestazione dell’andata ha fatto scemare un po’ di entusiasmo».
"Sorrentino? Società conosce i miei desideri".
Si chiude col discorso mercato. Qui Pioli fa catenaccio a partire dalla questione portiere. Ma è chiaro quali siano le sue idee. «È normale che io vorrei avere l’organico al completo il prima possibile. La società e il direttore sanno cosa voglio e sono in piena sintonia con loro. Sorrentino? La società sa quali sono i miei desideri. Cosa manca a questa squadra? Sto facendo delle valutazioni col club per fare migliorare la squadra».    

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