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Ecco chi è Ayman al Zawahri

Medico egiziano, nato in una famiglia agiata e borghese, il nuovo capo di Al Qaida è stato per anni il braccio destro di Bin Laden. Fu uno dei fondatori dell'organizzazione terroristica negli anni Ottanta

IL CAIRO. Fra i fondatori di Al Qaida alla fine degli anni Ottanta e già numero due dell'organizzazione terroristica, Ayman Abdel Rahman al Zawahri, medico egiziano nato il 19 giugno 1951, succede ufficialmente a Osama Bin Laden.
Nato in una famiglia agiata e borghese, con un padre anch'egli medico e un nonno gran ulema di Al Azhar, al Zawahri per anni è stato il braccio destro del capo di al Qaida, prestando in molti casi il suo volto e la sua voce ai messaggi di minacce lanciati al mondo dal rifugio fra l'Afghanistan e il Pakistan. Nel suo ultimo video di inizio giugno al Zawahri si era impegnato a continuare "il lavoro" iniziato dall'ex leader Osama bin Laden, ucciso il 2 maggio in un blitz dei militari americani nel suo compound ad Abbottabad in Pakistan, minacciando rappresaglie contro gli Stati Uniti e Islamabad. L'amministrazione Usa ha offerto una ricompensa di 25 milioni di dollari per chiunque fornisca informazioni su quello che molti considerano il cervello dell'organizzazione terroristica islamica.
Al Zawahri si è avvicinato ai movimenti jihadisti da giovanissimo, a 17 anni, prima di diplomarsi in medicina. Entrò nella Jihad islamica egiziana nel 1979, diventando "emiro" (comandante) responsabile per il reclutamento. Nel 1981 finì in carcere durante una ondata di arresti di integralisti islamici in seguito all'assassinio dell'allora presidente Anwar Sadat. Rimase in prigione quattro anni, ma per porto abusivo di armi, perché gli inquirenti non riuscirono a trovare elementi contro di lui su un coinvolgimento dell'omicidio di Sadat. Uscito di prigione nel 1985, Zawahri andò in Arabia Saudita, e dopo poco si spostò in Pakistan, dove conobbe Bin Laden. Ultima tappa l'Afghanistan, all'inizio degli anni Novanta.

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