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Sporcizia e degrado all'Addaura

Nella spiaggia vicino la Marsa si possono trovare rifiuti di ogni genere a pochi metri dai bagnanti. E i residenti protestano

PALERMO. Bacco, tabacco e Venere devono essere proprio di casa alla Marsa, nei pressi dell’Addaura. Insieme ad un'altra cosa chiamata inciviltà. Non una novità nelle spiagge del capoluogo, sempre più dimenticate: rifiuti, sporcizia e abbandono rovinano i tratti di costa per la libera balneazione, e da Mondello a Vergine Maria sono puliti solo i tratti di costa affidati ai privati. Una situazione che non cambia certo alla Marsa, nei pressi del Roosvelt. In quello che è uno scorcio meraviglioso di una Palermo da cartolina, c’è infatti un qualcosa che ricorda vagamente le baccanali greche, nel senso peggiore del termine.



Non mancano le bottiglie di vino e di birra sulla spiaggia, insieme a rifiuti di vario genere, fazzoletti e profilattici buttati via sugli scogli, pacchetti di sigarette a volontà gettati via con ingiustificabile noncuranza. Tutto questo a pochi passi da gente che vorrebbe andare tranquillamente a mare e che vorrebbe non trovare tutto questo, residenti che ogni sera sono costretti a sorbirsi, parole loro, quello che ironicamente è chiamato il «parco dell’amore», e ambulanti che spesso non riescono a lavorare in mezzo a tutto questo degrado, e per farlo si debbono autotassare cercando di fare pulizia da soli. Filippo Custode quando passa da queste parti rimane sempre colpito, in maniera negativa, da tutto questo. «Palermo dovrebbe cambiare la mentalità – dice - La gente viene qui e abbandona di tutto, senza avere cura dell'ambiente. Basterebbe buttare la carta nei cestini o raccogliere i rifiuti in sacchetto e poi gettarli nel primo cassonetto disponibile. I ragazzi lasciano i loro rifiuti e poi vengono al mare, con mio figlio dentro la sabbia trova i cocci di vetro delle bottiglie rotte. Finchè non cambia la mentalità – conclude - le cose resteranno così.


E non va bene, è un degrado totale». Roberto Florio ama andare in bicicletta, soprattutto in queste bellissima zone: «Ormai solo le spiagge private sono realmente pulite – dice - La costa libera è abbandonata a se stessa. Detriti, pezzi di vetri e bottiglie rotte, rifiuti. C'è d tutto. È impossibile passare anche solo in bicicletta, figuriamo a piedi quanto diventa pericoloso. Ormai se si vuole godere della spiaggia bisogna pagare. Ed è un peccato, soprattutto per le famiglie meno benestanti che potrebbero divertirsi e passare giornate all'aria aperta qui e senza pagare, ma non possono viste le condizioni della costa». Fabrizio Vaccaro è un ambulante che ha il proprio camioncino proprio di fronte alla spiaggia: «Noi stessi che lavoriamo qui vorremmo un posto più pulito, così da potere essere frequentato da molte più persone e non soltanto dalle coppiette che si appartano e fanno di tutto – dice -. Per di più, lasciando ogni tipo di rifiuto prima di andare via. Noi che lavoriamo qui ci siamo autotassati e abbiamo comprato i cestini, raccogliamo in prima persona i rifiuti nei grandi sacchi neri che poi andiamo a buttare nei contenitori e abbiamo persino messo dei cartelli in cui indichiamo alla gente dove lasciare l'immondizia che poi noi ritiriamo e gettiamo. È una vergogna».D’accordo Antonio La Versa: «È ora di cambiare, per il bene di tutta Palermo». Danilo Fontana dice: «Venire qui in spiaggia è molto bello, ma in spiaggia ci sono vetri e bottiglie rotte e si rischia davvero di farsi male senza accorgesene».

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