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Gela, si pente Carmelo Massimo Billizzi

C'è un nuovo collaboratore di giustizia: è ritenuto esponente di spicco del clan Emmanuello di Cosa Nostra nissena. La notizia al processo d'appello Munda Mundis

GELA. Carmelo Massimo Billizzi, 41 anni, ritenuto esponente di spicco del clan Emmanuello di Cosa Nostra nissena, sta collaborando con la giustizia. La notizia si è appresa a Caltanissetta durante un'udienza del processo d'appello Munda Mundis al racket che per 10 anni, dal 1996 al 2006, ha taglieggiato le aziende appaltatrici del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Gela.
Billizzi,  che è uno degli imputati, ha comunicato alla Corte di avere cambiato avvocato e di avere affidato la propria difesa a uno dei legali che assistono i 'pentiti'. La scelta è giunta nel giorno del diciannovesimo anniversario della strage di Capaci. Ritenuto a lungo luogotenente dello scomparso Daniele Emmanuello, Carmelo Billizzi, ha un nutrito curriculum penale ricco di incriminazioni e di condanne per estorsione, rapina, detenzione di armi e associazione mafiosa. Nella recente operazione antimafia Tetragona gli è stato notificato un ordine di custodia cautelare per presunti traffici illeciti tra Gela, la Liguria e la Lombardia dei clan Emmanuello e Rinzivillo. Nella sua nuova veste di 'collaborante' dovrebbe deporre il prossimo 15 giugno al processo d'appello Munda Mundis. 

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