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Droga nell'Agrigentino: chiuse le indagini

La procura ha notificato a ventitre persone questo avviso. Tra i destinatari c'è anche il sindaco di Licata, Angelo Graci

AGRIGENTO. La procura di Agrigento ha notificato a 23 persone, coinvolte, a vario titolo, nell'inchiesta antidroga "Sorgente" gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Tra i destinatari c'é anche il sindaco di Licata, Angelo Graci che è accusato di istigazione alla corruzione perché avrebbe fatto leva sulla sua figura istituzionale di sindaco per ottenere l'assunzione dei due figli alla Girgenti Acque. Tutti gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive e dopo la procura deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio. L'inchiesta, nell'autunno scorso, sfociò in 19 arresti e 4 denunce. Anche il sindaco di Racalmuto, Salvatore Petrotto, si è visto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari per concussione. Secondo l'accusa, Petrotto, insieme al presidente del consorzio acquedottistico Tre Sorgenti, Calogero Mattina, avrebbe chiesto a Giuseppe Giuffrida, amministratore delegato di Girgenti Acque di versargli dei soldi (1.700 euro al mese Petrotto, una cifra non stabilita per Mattina) per non danneggiare la società con iniziative legali. Il reato non si sarebbe consumato per l'opposizione di Giuffrida. L'inchiesta era nata per appurare i casi di concussione e corruzione, ma la polizia ha scoperto anche un vasto giro di spaccio di stupefacenti.

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