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Finanziaria, manovra in alto mare: si cerca ancora l'intesa

Maggioranza e opposizione stanno cercando di trovare un accordo sulla manovra, in una clima che però rimane teso. Il documento attualmente è composto da sette articoli: il governo ha eliminato i tagli per gli uffici di gabinetto, le disposizioni sulle società partecipate e altri articoli che avevano suscitato malumori e proteste bipartisan

PALERMO. Maggioranza e opposizione stanno cercando di trovare un minimo d'intesa sulla finanziaria, in una clima che però rimane teso. Stamattina sono previste riunioni informali. La commissione Bilancio, presieduta da Riccardo Savona, ieri sera ha approvato gli articoli 1, 2 e 4 rinviando a oggi pomeriggio l'esame delle altre norme. Al momento nel testo, riscritto dall'assessore all'Economia Gaetano Armao dopo le forti tensioni nella maggioranza presa alla sprovvista dal maxiemendamento che il governo aveva presentato a sorpresa senza concordarlo con la coalizione, ci sono solo norme di tipo "tecnico".
"L'intera impalcatura del maxiemendamento è saltata - spiega il deputato del Pd Giacomo Di Benedetto, componente della commissione Bilancio -. Quel testo, in sostanza, aveva riscritto di sana pianta la finanziaria: nessuno ne era stato messo al corrente, il nostro capogruppo Cracolici ha garantito di non essere stato interpellato".
La manovra attualmente è composta da sette articoli: il governo alla fine ha tolto diverse norme, tra cui i tagli previsti per gli uffici di gabinetto, le disposizioni sulle società partecipate e tante altri articoli che avevano suscitato malumori e proteste sia nella maggioranza sia nell'opposizione.
"In questo momento - dice Di Benedetto - è una finanziaria asciutta, non c'é niente di contenuto politico e questo è un segno di debolezza da parte del governo, della maggioranza e anche del Pd. E' evidente che ci sono difficoltà". Di Benedetto accusa il governo di essersi mosso "senza coordinarsi con la coalizione che lo sostiene" e ipotizza nuove tensioni. "Se in aula arriverà una finanziaria così scarna - sostiene - é probabile che saranno presentati diversi emendamenti; a quel punto l'aula rischia di impantanarsi, a meno che maggioranza e opposizione non trovino un'intesa su alcune norme condivise".
In base al calendario stabilito dalla conferenza dei capigruppo e al successivo accordo di massima tra maggioranza e minoranza dopo il ritardo nell'esame del bilancio in commissione, oggi la commissione Finanze dovrebbe approvare la finanziaria e procedere anche al voto finale del bilancio in modo che i due documenti contabili domani arrivino a sala d'Ercole per la discussione generale, poi tutto sarà rinviato al 26 aprile: a quel punto l'Ars avrà quattro giorni per approvare bilancio e finanziaria, entro i termini di scadenza dell'esercizio provvisorio (30 aprile).

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