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Palermo, salta la realizzazione di due canili

Il motivo è un «banale» errore nell'assegnazione di due terreni confiscati a due associazioni private

PALERMO. A volte i buoni propositi non bastano. E neppure i progetti. Così ieri è saltata, in giunta, la possibilità di inserire la realizzazione di due canili privati nel piano triennale delle opere pubbliche. Il motivo è un «banale» errore nell'assegnazione di due terreni confiscati a due associazioni private. Due terreni che non sarebbero mai dovuti essere affidati e per i quali, invece, dopo l'assegnazione, erano stati realizzati anche i progetti per trasformarli in rifugi per animali. È la storia dei canili che sarebbero dovuti sorgere nella zona di via Oreto e Villagrazia. Le due aree erano state affidate dopo un regolare bando.


La prima era destinata all'associazione «Sos primo soccorso per cani e gatti» di Francesca Cognato. Il progetto è pronto e ammonta a 602 mila euro. Del secondo rifugio privato, invece, si sarebbe dovuta occupare Concetta Ruggeri, che ha gestito finora «La cuccia». «Purtroppo - spiega il vice sindaco Marianna Caronia - si è scoperto che questi due terreni non potevano essere affidati a nessuno. L'assessorato al Patrimonio, prima dell'assegnazione, non ha verificato con le Opere pubbliche se si trattasse di terreni affidabili o meno. I problemi sono sorti solo ora ed è inammissibile». Nell'area della zona Oreto, infatti, è previsto il passaggio della nuova metro. In quella di Villagrazia, invece, non è possibile realizzare nulla per la presenza di alcuni pozzi.



L'affidamento ai due privati sarà ora revocato, nonostante i cittadini abbiamo impiegato già alcune somme per fare realizzare a loro spese i progetti dei rifugi. E oltre al danno, la beffa. Non verrà dato loro nessun terreno alternativo. Dovranno solo aspettare la pubblicazione di un nuovo bando per partecipare nuovamente all'assegnazione di altri terreni. Nuovo bando che potrebbe essere pronto tra due mesi. «Ma i tempi della burocrazia - ammette la Caronia - purtroppo li conosciamo». Unica consolazione? In fase di graduatoria, nel caso del nuovo bando, verrà assegnata ai due soggetti privati una premialità di dieci punti.



Quindi tutto da rifare. «Non possiamo arrenderci davanti a un errore del genere. Né, tantomeno - dice il vicesindaco -, aspettare nuove assegnazioni col prossimo bando. In città si stimano 11 mila randagi e ciascun canile non può ospitarne più di 250. Dobbiamo procedere subito a creare nuovi rifugi». E nonostante ieri la giunta abbia comunque dato l'ok per inserire la ristrutturazione del canile di via Tiro a Segno (2 milioni e mezzo di euro di fondi Cipe) e la costruzione del nuovo canile di Bellolampo (circa 3 milioni di spesa) nel piano triennale delle opere pubbliche, questo non basta. Ma una soluzione potrebbe esserci. «L'unica strada da percorrere - spiega - sarebbe quella di affidare parte dei terreni confiscati alla mafia direttamente all'assessorato alla Sanità, senza aspettare nessun bando. Potremmo così fare noi un piccolo bando destinato alle associazioni animaliste, snellire i tempi e procedere velocemente alla realizzazione di nuovi rifugi».

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