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Lavoro, Regione: "Oltre la metà delle aziende è irregolare"

Sono 3.200 quelle ispezionate, di queste 1.905, ossia il 59,53 per cento, sono risultate non a legge. Controlli anche sulla posizione di 11.298 lavoratori: 2.001 totalmente in "nero"

PALERMO. Sono 3.200 le aziende ispezionate, delle quali 1.905 (59,53%), sono risultate irregolari. Sono dati emersi dal monitoraggio del piano di vigilanza nel campo dell'edilizia e dell'agricoltura che gli ispettorati provinciali del lavoro hanno eseguito e controllato nel 2010, diffusi in una nota dalla Regione siciliana.    
Le verifiche hanno riguardato anche la posizione di 11.298 lavoratori, tra italiani, comunitari ed extracomunitari: 2.001 i lavoratori che prestavano la propria opera totalmente in nero. I lavoratori che prestavano la loro opera in 'nero' sono risultati 1.233 italiani (su 7.222), 692 comunitari (su 3.927), 76 extracomunitari (su 149). Le violazioni in materia di salute e sicurezza sono risultate 2.727, suddivise in cinque delle nove province siciliane: Agrigento (1.566), Caltanissetta (395), Catania (210), Enna (10), Messina (546).    
"Per contrastare il lavoro in 'nero' e quello 'irregolare', il dipartimento Lavoro della Regione siciliana, ha firmato una convenzione con i comandi provinciali della Guardia di finanza, con l'obiettivo di scoraggiare le aziende" a utilizzare queste modalità.     
La convenzione con le fiamme gialle, come emerge dalla nota, ha l'obiettivo di contrastare in maniera capillare a livello locale (ispettorati provinciali del Lavoro e comandi provinciali della Guardia di finanza), i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori immigrati e in nero, compresi gli extracomunitari clandestini. E' già operativo lo scambio d'informazioni e gli interventi mirati e contestuali su tutto il territorio siciliano, secondo modalità che saranno preventivamente condivise.

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