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Lampedusani impediscono sbarco Il sindaco: "Si rischiano disordini"

Bloccata una motovedetta della guardia di finanza con a bordo 116 migranti. De Rubeis: "L'isola è al collasso per l'impossibilità tecnica di fornire tutti i servizi a più di tremila persone"


LAMPEDUSA. Un centinaio di cittadini di Lampedusa ha raggiunto il molo Favaloro e da circa mezz'ora impedisce l'attracco di una motovedetta della Capitaneria di Porto con 116 migranti a bordo, soccorsi a largo dell'Isola.   
Secondo alcune testimonianze, ogni volta che la motovedetta tenta di avvicinarsi i manifestanti minacciano di buttarsi in acqua. Sul molo ci sarebbe anche l'ex assessore comunale di Lampedusa, il generale Antonio Pappalardo, che ieri aveva tenuto un comizio in piazza dicendosi contrario alla permanenza nell'Isola dei migranti, che ormai sono circa tremila.
«L'isola è ormai al collasso. Vi è il rischio concreto di disordini», dice il sindaco delle Pelagie, Bernardino De Rubeis, commentando la situazione a Lampedusa dove si trovano circa 2.800 migranti ammassati nel centro di accoglienza. «Centinaia di tunisini sono ormai in giro per l'isola. - aggiunge - Gli isolani sono esasperati e c'é il rischio concreto di disordini seri. La richiesta di costruire una tendopoli si è rivelata impossibile, sia per l'opposizione degli stessi isolani che per l'impossibilità tecnica di fornire tutti i servizi a più di 3.000 persone in un'isola fornita di un centro accoglienza con capienza inferiore a 800 persone». «Invito tutti i lampedusani – continua De Rubeis - ad utilizzare la parola recuperi e non sbarchi per individuare il fenomeno degli arrivi dei tunisini perché gli sbarchi si devono accogliere mentre i recuperi possono essere portati in qualunque altra parte. Siamo disponibili ad accogliere chi arriva fino alle nostre coste ma non coloro che vengono recuperati al largo, i quali, sarebbe corretto che raggiungessero la Sicilia senza passare da Lampedusa. L’alternativa è quella di utilizzare i tanti mezzi delle forze di sicurezza per trasportarli nel primo porto sicuro». «La posizione dell'amministrazione - aggiunge - è in linea con il presidente Lombardo e con una parte del governo nazionale: occorre interrompere il flusso dei recuperi da destinare all'isola e trasferire i profughi direttamente altrove; no a qualsiasi ipotesi di tendopoli». «So che l'intera giunta di Lampedusa e Linosa condivide questa linea, ma se qualcuno non dovesse essere d'accordo può considerarsi immediatamente fuori» conclude il sindaco.

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