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Sei mesi per un esame al cuore, a Palermo la sanità delle attese

Viaggio tra le liste dei pazienti che aspettano un esame specialistico all’Asp del capoluogo. I casi dell’ospedale Enrico Albanese e dell’Aiuto Materno. Intanto l’azienda corre ai ripari

PALERMO. Sei mesi per un esame al cuore, quattro per un'ecografia e tre per una visita oculistica. È la sanità delle attese all'Asp. In passato, quando i pazienti protestavano per i tempi lunghi negli ospedali, i nosocomi avevano sempre risposto che i malati, se non per le urgenze,  avrebbero dovuto rivolgersi all'azienda sanitaria locale per sottoporsi ad un esame. Ma la verità è che anche all'Asp bisogna aspettare. E non poco.
Come è accaduto a Calogero Concialdi, che potrà fare un ecodoppler il 9 febbraio. Ma dopo aver prenotato ad agosto. Sei mesi di attesa. E si tratta di un esame fondamentale per verificare il corretto funzionamento del cuore. «È scandaloso – dice Concialdi - specie per chi come me soffre di dislipidemia con trattamento di medicinali e controlli periodici». Concialdi si domanda se «per fare i controlli bisogna aspettare tutto questo tempo o avere giusto il tempo per passare all'altra vita».
Ma addentrandosi nei poliambulatori dell'Asp le storie di attese di moltiplicano. All'Enrico Albanese c'è Giuseppe Porzio, 68 anni, portiere in pensione, che protesta per un'attesa di quattro mesi all'Asp per un'ecografia urologica. Un'anziana con problemi di vista si dispera in corsia perché per la visita oculistica deve aspettare tre mesi.
All'Aiuto Materno Stefano Licata ha accompagnato la moglie per una radiografia, ma per avere il referto ha dovuto aspettare dieci giorni. «L'ho ritirato dopo più di una settimana», dice Licata mostrando la prescrizione del medico di base.
L'Asp ribatte che le richieste sono tante. Ma corre ai ripari. Sul caso degli ecodoppler sollevato da Calogero Concialdi, l'azienda annuncia: «Potenzieremo il servizio per gli esami cardiaci a Lercara dove ha prenotato il signor Concialdi e dove il servizio è molto richiesto, tanto che arrivano molti pazienti anche da altre province».
In un nota, l’azienda sanitaria fa sapere che «è stato disposto l'aumento di ulteriori sei ore settimanali nella branca specialistica di cardiologia». Quanto ai casi delle visite oculistiche e delle ecografie, spiegano che in alcune strutture dell'azienda è possibile sottoporsi agli esami con tempi più brevi. «Però - hanno spiegato dall'Asp, riferendosi ai ritardi nelle consegne delle radiografie - se il medico segna sulla prescrizione che l'esame è urgente si abbattono le liste d'attesa». Quanto alle proteste dei pazienti, dall'azienda sanitaria provinciale ribattono che «l'ufficio relazioni col pubblico è a disposizione per qualunque informazione o segnalazione».
Intanto continuano le difficoltà per i pazienti che devono fare gli esami all'Enrico Albanese: nel nuovo presidio territoriale di assistenza sono stati trasferiti i medici, ma non gli uffici. Così i malati devono fare la spola col vecchio poliambulatorio di via del Granatiere per prenotare. «Ultimi giorni di pazienza - giurano dall'Asp -: martedì gli uffici Ticket e Prenotazioni saranno trasferiti dalla vecchia sede al nuovo presidio».

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