Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

In Italia migliora il deficit giù i consumi

Secondo l’Istat vanno meglio i conti pubblici rispetto allo scorso anno. Tremonti: avanti con la politica del rigore. La Confcommercio: le famiglie spendono il 2,1% in meno, come nel ‘99

ROMA. Migliorano i conti pubblici italiani ma scendono i consumi. La fotografia – così come riportato sul Giornale di Sicilia in edicola oggi - arriva da una parte dall’Istat, che parla di un rapporto deficit-Pil nei primi 9 mesi dell'anno passato al 5,1% in calo rispetto al 5,5% segnato nello stesso periodo 2009, dall’altro lato da Confcommercio che non prevede una ripresa prima del 2012.

MIGLIORANO I CONTI PUBBLICI
I segnali positivi sui conti arrivano dall'Istat: secondo l'istituto infatti il rapporto deficit-Pil si è attestato nei primi 9 mesi dell'anno passato al 5,1% in calo rispetto al 5,5% segnato nello stesso periodo 2009. Non è inoltre il primo 'segnale' in questa direzione. E il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ribadisce la sua ricetta: avanti con la politica del rigore con un occhio al nuovo strumento da lui proposto in sede europea che porterebbe più stabilità, cioè gli eurobond.
Ora dall'Istat arriva anche il dato sull'indebitamento delle pubbliche amministrazioni che migliora anche su base trimestrale: nel terzo trimestre del 2010 infatti il rapporto tra deficit e Pil è stato pari al 3,2%, in diminuzione rispetto al 3,9% del corrispondente periodo del 2009.

CONSUMI AI LIVELLI DEL 1999
Nel biennio 2008-2009, in piena crisi economica, i consumi delle famiglie italiane hanno registrato una contrazione media annua del 2,1%, compiendo un "pauroso salto all'indietro" e tornando ai livelli precedenti il 1999. E' l'analisi di Confcommercio secondo la quale "la vera ripresa" dei consumi arriverà solo nel 2012.
L'organizzazione sottolinea comunque che, nonostante il minor reddito disponibile, le famiglie si sono dimostrate "vitali e reattive", adeguando le loro abitudini di spesa "per contenere al massimo la perdita di benessere patita durante la crisi".

Caricamento commenti

Commenta la notizia