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Riecco la Samp, Rossi: "Ma questo è un altro campionato"

Il tecnico del Palermo ha parlato della sfida coi blucerchiati che l'anno scorso è valsa un posto in Champions. Tra i temi più discussi, il mercato. "Manca qualcosa in attacco"

PALERMO. Per molti sarà un po’ come tornare sul luogo del delitto. Oggi la befana regala il match tra Palermo e Sampdoria ed è praticamente impossibile che la mente non torni a quel pareggio del 9 maggio dell’anno appena passato che poteva fare staccare il biglietto per la Champion League ai rosanero e, invece, ha dato il lasciapassare alla Samp. Chi preferisce non pensarci è Delio Rossi, perché oggi non ci sarà spazio per ritornare su fatti del passato. Oggi è un’altra storia, secondo il tecnico di Rimini che non si morde le mani per quell’ultimo confronto coi blucerchiati. «Non ho nessun rimpianto per ciò che è successo lo scorso 9 maggio. È chiaro che la Champions sarebbe stata la ciliegina della nostra stagione, ma noi quella torta l’abbiamo preparata lo stesso. Questo, però, è un altro campionato, non si può paragonare con quello passato». A Rossi nella conferenza stampa di ieri a Boccadifalco viene chiesto, inoltre, se le due squadre possono recitare lo stesso copione della stagione passata. «L’anno scorso sia noi che loro abbiamo lottato per quel quarto posto, nonostante queste due compagini non fossero accreditate per quel posto. Ora non so se potranno ripetersi, bisognerà vedere la classifica non prima di marzo. Ora è troppo presto. Stiamo parlando di due squadre che colloco in quel blocco di sette-otto squadre che lottano per le posizioni che vanno dal quarto al decimo posto». Rossi conclude il discorso Sampdoria ponendo l’attenzione in un gruppo in cui il fattore orgoglio può essere decisivo, in particolare dopo l’addio del loro giocatore più rappresentativo: Cassano. E, infine, individua in Pazzini, da lui allenato ai tempi dell’Atalanta, il giocatore che alla Samp fa fare il salto di qualità nel quadro di una squadra molto solida. Sono tante, invece, le incognite della partita. Prima di tutto per il fatto che dopo la sosta non si sa mai che partita aspettarsi. Il coach rosanero ha dichiarato di aver visto comunque bene la squadra in questi giorni e si augura che i suoi abbiano riattaccato la spina. Ma poi parla di un’altra variabile che può influenzare le prestazioni in questo mese: il calciomercato. Rossi, diventato nel frattempo anche l’uomo mercato dopo l’addio di Sabatini, in questo senso traccia le strategie dei rosa. «Noi non mettiamo nessuno sul mercato, a meno che non siano i giocatori a richiederlo espressamente. È chiaro che se ora prenderemo qualcuno sarà in prospettiva futura. Ma non verranno salvatori della patria che ci sconvolgeranno la squadra, per intenderci alla Cassano o alla Ibrahimovic, anche perché non possiamo permetterceli. Se possiamo migliorare – continua Rossi -, allora prenderemo sicuramente qualcuno. Ma non c’è motivo di fare un cambio per un altro». Il tema mercato, dato il periodo, è ovviamente uno dei più discussi durante la conferenza. Il tecnico rosanero non fa nomi, né cita quali possono essere i settori in cui il Palermo può avere più bisogno. Ma si fa scappare una battuta inequivocabile sull’attacco, che dovrà fare a meno di Pinilla e ancora per un po’ di Hernandez. «Nel reparto avanzato ora manca qualcosa. È vero, si può dire che Hernandez non l’ho mai avuto da inizio anno. Ora, però, senza Pinilla qualcosa viene a mancare là davanti anche nell’ottica di cambi durante le partite in corsa, o anche solo per fare rifiatare qualcun altro». Parole che fanno sicuramente pensare a un possibile intervento dei rosa per il reparto avanzato. Intanto Maccarone non si muoverà, come ha fatto capire Rossi. «Big Mac è un giocatore del Palermo e non ha mai chiesto di andare via e ora con gli infortuni avrà più possibilità di giocare». Dopo un giudizio sui nuovi arrivi Andelkovic e Kurtic definiti utili e interessanti, chiusura dedicata a Hernandez. La sua assenza continua sempre di più diventare un mistero. Rossi prova a fare chiarezza sul caso. «Stiamo parlando di uno scattista, e se poi scatta al 50%non serve. Per uno come lui c’è bisogno di aspettare un po’ di più. È in via di guarigione, ma gli manca condizione».

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