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Gela, villette incendiate per vendetta

Arrestati la notte scorsa Alessandro Pollara, 19 anni, e il suo complice Francesco Poggiolina, 20 anni. Avrebbero dato fuoco alle strutture in costruzione di un imprenditore edile. Denunciati altri tre giovani

GELA. "Io, a questo qui, gliela devo far pagare, così mi tolgo un sassolino dalla scarpa". Queste parole, pronunciate davanti ad alcuni testimoni che oggi lo accusano, inchioderebbero Alessandro Pollara, 19 anni, gelese, presunto autore e mandante dell'incendio appiccato a Gela, il 13 settembre scorso, a tre villette in costruzione nel quartiere Settefarine. Le case risultano di proprietà dell'imprenditore edile Giuseppe Cavallo, di 46 anni.
Pollara si sarebbe fatto aiutare da un amico, Francesco Pioggiolina, di vent'anni. I presunti piromani sono stati arrestati, la notte scorsa, dai carabinieri, in esecuzione di ordini di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip, Lirio Conti, su richiesta del pm Vittorio Nessi. Rancori personali e sete di vendetta, per una lite dai risvolti ancora oscuri fra Pollara e Cavallo, alla base del danneggiamento. Gli investigatori escludono ogni ipotesi legata al racket delle estorsioni.
Nel corso delle indagini è emerso che le tre villette in costruzione erano abusive. Così i carabinieri le hanno sequestrate, denunciando lo stesso proprietario, vittima dell'attentato. Altri tre giovani sono stati denunciati: si tratta di un 19enne, accusato di favoreggiamento, perché avrebbe prestato il proprio ciclomotore ai due attentatori, denunciandone poi il furto, e di due minorenni accusati di falsa testimonianza.
Lo scooter, bloccatosi per un guasto al motore, fu abbandonato dai piromani dopo il colpo e rinvenuto dai carabinieri. Tutti, con Pollara e Pioggiolina, avrebbero fatto parte della stesso gruppo di persone sospettate di essere gli autori di numerosi attentati incendiari.

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