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Borriello castiga il Milan, Ranieri: ci siamo anche noi

Un gol dell'ex regala la vittoria alla Roma a San Siro. Ranieri: "Siamo in corsa per lo scudetto"

MILANO. Il gol con cui ha castigato la sua ex squadra, il Milan, "é molto pesante" e rilancia la sua Roma nella corsa scudetto. Ma Marco Borriello è il primo ad ammettere che "é stato anche fortunoso". "La settimana scorsa mi hanno annullato un gol regolare - dice -, questa volta Gesù mi ha guardato dall'alto e mi ha regalato questa gioia".
L'unica nota spiacevole nella serata di Borriello sono stati i fischi dei suoi ex tifosi, ma quel che conta è che "la Roma ha dimostrato di essere una squadra fortissima". E, per dirla con Jeremy Menez, "sarà in corsa per lo scudetto".
Daniele De Rossi elogia Adriano e difende Doni: "Dopo Buffon é il portiere più forte. Qualche pappone ha parlato male di lui in radio tentando di fargli terra bruciata intorno. Ma il gruppo lo ha sempre protetto e accettato. Sono gli stessi papponi che entrano a Trigoria e fanno i padroni". Si gode l'iniezione di fiducia Claudio Ranieri: "Una vittoria a Milano contro la prima in classifica vuol dire molto. Ci sentiamo in corsa per il titolo, siamo consapevoli di aver fatto una falsa partenza, ma le aspettative erano altissime già dall'inizio: abbiamo perso punti importanti ma vogliamo recuperare. Non è facile tenere Totti in panchina, ma Francesco é un professionista e capisce le esigenze dell'allenatore e della squadra. Siamo una squadra da battere, ma - sottolinea l'allenatore giallorosso - senza l'umiltà e l'agonismo visto contro il Milan non si va da nessuna parte". Come nota Ranieri, sono stati decisivi una sgroppata di Menez ("se trova continuità diventa un diamante finito") e prima l'infortunio di Pirlo, "che ha aiutato la Roma a sistemarsi meglio e ha reso meno pericoloso il Milan".
In realtà i rossoneri hanno avuto occasioni ma le hanno sprecate, soprattutto con Ibrahimovic. "Dispiace che Zlatan non sia riuscito a concretizzare tre o quattro palle gol - osserva Massimiliano Allegri -. E' un brutto colpo perché dobbiamo stare 20 giorni con questa sconfitta sul groppone, ma chiudere il 2010 in testa va bene". Al suo Milan (per la prima volta all'asciutto in casa nel 2010) il tecnico rimprovera "di non essere stato cattivo al punto giusto per poter portare a casa questa partita". Ha deluso Robinho, "perché ha giocato troppo defilato", aggiunge Allegri, che in panchina aveva un unico attaccante, Ronaldinho, a cui ha concesso solo gli ultimi 5'. "Mi sembrava sbagliato mettere in campo uno a freddo nell'ultimo quarto d'ora. Poi Boateng si è fatto male e l'ho inserito", spiega l'allenatore rossonero che ancora non vuole pensare ad Antonio Cassano, il cui arrivo è prossimo: "In panchina ci mancava un attaccante di ruolo, ma Cassano è ancora della Sampdoria, e ho fatto i conti con i giocatori che avevo".

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