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Arresto del boss Messina, era latitante da 11 anni

Ricercato dal 1999 con un mandato di cattura internazionale. Deve scontare l'ergastolo per associazione di tipo mafioso e vari omicidi

FAVARA. Gerlandino Messina, ritenuto il capomafia di Agrigento catturato dagli uomini del Gis dei carabinieri a Favara (Ag), era ricercato dal 1999 con un mandato di cattura internazionale. Deve scontare l'ergastolo per associazione di tipo mafioso e vari omicidi.    
Messina appartiene alla famiglia di Porto Empedocle (Agrigento), un nucleo di antica tradizione mafiosa, suo padre, Giuseppe, venne ammazzato nel 1986 durante la guerra di mafia contro gli stiddari. Il superlatitante è diventato il numero uno di Cosa nostra ad Agrigento dopo l'arresto del boss Giuseppe Falsone, arrestato a Marsiglia, in Francia, lo scorso giugno.    
Proprio a Favara la polizia, a fine novembre dell'anno scorso, aveva scoperto uno dei covi del superlatitante. In una palazzina, in via Jugoslavia nel centro della piccola cittadina, all'interno di un garage, i poliziotti avevano trovato una stanza nascosta, una specie di bunker attrezzato con tutti i confort; appesa al muro c'era una cartolina di Porto Empedocle e delle dediche. Per favoreggiamento aggravato era stato iscritto nel registro degli indagati, Antonio Russello di 25 anni, proprietario del garage. In quel covo Messina, nel 2009, avrebbe anche festeggiato il suo 37/o compleanno.

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