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Inchiesta di Caltanissetta, Maira e Cardinale: estranei alle accuse

Gli esponenti politici si difendono: abbiamo fiducia nei giudici e dimostreremo la nostra estraneità

CALTANISSETTA. "La mia morale politica e personale sa dettarmi le decisioni da prendere sulle invocate mie dimissioni da parte di alcuni esponenti nisseni del Pd. E, comunque, sarebbe importante, per un giusto garantismo, aspettare la definizione delle indagini in corso prima di lasciarsi andare a commenti e conclusioni". Così il deputato regionale Rudi Maira commenta la richiesta avanzata in relazione all'inchiesta su mafia e appalti in cui risulta indagato.
Maira, che recentemente ha lasciato l'Udc per aderire ai Popolari per l'Italia di domani (Pid) aggiunge: "Il Pd oltre a chiedere le mie dimissioni dovrebbe chiedere le dimissioni del presidente delle Regione che, invece, appoggia sorvolando allegramente sui gravi fatti giudiziari che lo riguardano".
"Andrò dai magistrati con la serenità di chi ha la coscienza a posto e la consapevolezza di essere assolutamente estraneo a tale vicenda. Sono certo di potere dimostrare non solo la mia distanza da quel mondo, ma di avere sempre operato per impedire che la pubblica amministrazione venisse permeata dal malaffare". L'ex ministro delle Poste e Telecomunicazioni Salvatore Cardinale (Pd) replica così alle accuse che gli vengono mosse, nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Caltanissetta su Mafia e appalti.
Cardinale chiarisce che l'avviso di garanzia notificatogli dalla Procura contiene "la contestazione di una presunta partecipazione del sottoscritto a una associazione semplice avente per scopo, dalla metà degli anni Ottanta ad oggi, la gestione di appalti pubblici. Nessuna contestazione di reati specifici mi viene addebitata".
L'ex ministro, oggi esponente di spicco del Partito democratico, aggiunge: "Chi ha memoria ricorda che sono stato tra quelli che hanno introdotto il sistema dell'asta pubblica,prima a Mussomeli e poi a Caltanissetta capoluogo e all'amministrazione provinciale di Caltanissetta, e ciò avveniva tra il 1987 e il 1988, proprio per assicurare la più assoluta trasparenza nelle gare di appalto".

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