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Gela, uccise i figli autistici: "Incapace di intendere"

GELA. Il 23 aprile scorso, quando Vanessa Lo Porto, gelese, uccise i due suoi figli autistici, Giuseppe Rosario di 9 anni e Andrea Pio di 2, annegandoli in mare, "non era in condizione di intendere e di volere in quanto affetta da stato ansioso e depressivo" perché sconvolta dalla scoperta che anche il secondo dei suoi bambini era ammalato.
Lo avevano scritto i consulenti incaricati dalla Procura della perizia psichiatrica sulla donna accusata di duplice omicidio.

Tenendo conto delle perizie, il Gip del tribunale di Gela, Lirio Conti ha assolto la donna. Il giorno in cui fece annegare i figli nel mare di Manfria, a pochi chilometri da Gela, era affetta da stato ansioso e depressivo. Non c'era premeditazione dunque nell'omicidio dei bimbi, affetti da autismo.
Il giorno dell'omicidio prese con sé in macchina i due bambini, li portò sulla spiaggia di Manfria dove li annegò lasciandoli in acqua. In un momento di lucidità, si rese conto della tragedia e, disperata, cercò inutilmente di salvarli. Allora telefonò ai carabinieri chiedendo aiuto e confessando. Dalle perizie, disposte dalla procura, fu stabilito che la donna, in cura in alcuni centri del Nord quella mattina del 23 aprile 2010 fosse incapace di intendere e di volere.
Vanessa Lo Porto non è mai stata arrestata. Pubblico ministero e Gip concordarono il suo affidamento a un centro di salute mentale, in provincia di Enna, fu anche in cura in alcuni centri del Nord.

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