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I 50 anni di Sean Penn e Antonio Banderas

I due attori compiono il mezzo secolo di vita. Interpreti eclettici, sono passati dai ruoli di belli e basta a quelli drammatici e impegnati

LOS ANGELES. "Un attore colto? E' un po' come trovare un quadrifoglio". Diceva così, non senza perfidia, Woody Allen in 'Anything Else'. Probabilmente però il regista non aveva pensato a due professionisti come Antonio Banderas e Sean Penn, entrambi prossimi ai 50 anni (Banderas li farà il 10 agosto e Penn il 17) e dotati d'intelligenza e fascino. Banderas, va detto, nasce già bello e impegnato. Muove infatti i primi passi in una Spagna franchista come attore di strada. Approda poi al Teatro Nazionale dove incontra un allora sconosciuto Pedro Almodovar. Tra loro è subito complicità che diventa collaborazione in tanti film: da Labirinto di passioni fino a Legami!. Dopo queste esperienze l'attore spagnolo approda ad Hollywood che aveva tanto disprezzato per motivi anche ideologici. E ci arriva con un ruolo non facile, quello di Miguel Alvarez, giovane e affettuoso gay in 'Philadelphia' di Jonathan Demme. Ma gli States gli riserveranno mille ruoli, come quelli di Zorro con Anthony Hopkins (La maschera di Zorro) e del Che in 'Evita'. Banderas, insomma, non lo ferma più nessuno. Figlio di un poliziotto e un'insegnante e calciatore mancato per una frattura al piede, si ritrova ben presto anche dietro la macchina da presa. Lo fa con un film come Pazzi in Alabama in cui coinvolge anche la moglie Melanie Griffith che lo segue dappertutto, anche perché notoriamente in preda a una compulsiva gelosia verso il marito più giovane di tre anni.


Nel 2000 Brian De Palma lo chiama ad interpretare Femme fatale e poi arrivano Spy kids (2001) di Robert Rodriguez e il suo sequel Spy kids 2 (2002). Ultimo suo film proprio con Woody Allen: Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno.    Sean Penn nasce invece già dentro l'arte mentre acquista, questa volta con le sue sole forze, la fama di bad guy e di americano di sinistra nemico giurato di Bush. Madre attrice (Eileen Ryan), padre regista (Leo Penn), un fratello attore e uno musicista, Penn cinematograficamente debutta a 21 anni, dopo alcune esperienze teatrali, nel film contro tutte le guerre Taps - Squilli di rivolta (1981) di Harold Becker. Lavora poi con Louis Malle ne I soliti ignoti Made in Usa (1983) e risulta subito perfetto nei ruoli da cattivo, in film appunto come Bad Boys (1983), A distanza ravvicinata (1986) e Shanghai Express (1986). Un brutto carattere il suo anche nella vita vera. Sposa così, non a caso, nel 1985 la più trasgressiva pop star, Madonna, dalla quale divorzia quattro anni dopo tra liti e violenze di tutti i i tipi. Sconta poi 32 giorni di prigione per aver preso a schiaffi una comparsa. Dopo film come Vittime di guerra di Brian De Palma e Carlitòs Way, debutta alla regia con Lupo solitario (1991), seguito da Tre giorni per la verità (1996) e La promessa (2001).    


Si risposa poi con l'attrice Robin Wright nel 1996, con cui ha una figlia, Dylan Frances nel 1991, e un figlio, Hopper Jack nel 1993. Alla fine del 2007, la coppia annuncia la separazione, a causa di un tradimento da parte di lui, ma nell'aprile del 2008 Penn e la moglie si riconciliano per un breve periodo per poi annunciare poi l'anno successivo il divorzio, formalizzato in questi giorni.    Penn è ancora nel cast stellare de La sottile linea rossa (1998) di Terrence Malick e viene scelto da Woody Allen come protagonista in Accordi e disaccordi (1999). E dopo il thriller di Kathryn Bigelow Il mistero dell'acqua (2000), ottiene anche la terza nomination all'Oscar nei panni del padre ritardato di Dakota Fanning in Mi chiamo Sam (2001) di Jessie Nelson. Vince finalmente l'Oscar (e il Golden Globe) per Mystic River (2003) di Clint Eastwood. Il ruolo di un padre delinquente che va alla ricerca di chi ha torturato, violentato e ucciso la figlia lo innalza a mito del cinema, riconfermato anche da 21 grammi (203) di Alejandro Gonzales Inarritu, che gli frutterà invece la sua seconda Coppa Volpi. Nel 2009 vince il suo secondo Oscar come miglior attore per 'Milk' di Gus Van Sant in cui interpreta l'attivista per i diritti gay Harvey Milk

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