PALERMO. Due ore di audizione per ammettere di aver pagato il pizzo. Trentamila euro dopo che gli avevano messo l'attak nei lucchetti. Un segnale chiaro, inequivocabile. A parlare un commerciante che accusa senza mezze misure i suoi estortori, puntando il dito contro di loro e dicendo: sì, sono loro che incassavano i soldi. E' anche grazie a questo tipo di contributi delle vittime che il 24 luglio è arrivata la seconda ondata di arresti contro gli uomini delle cosche di Santa Maria di Gesù e della Guadagna. Ulteriori approfondimenti nell'edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, 4 luglio 2010
Racket, parla una vittima: "Pagai 30 mila euro"
Un commerciante, nel corso di un'audizione, accusa e punta il dito contro i suoi estortori: "Soldi dopo l'attak nel mio negozio"
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