CALTANISSETTA. Si terrà questa mattina in Procura un vertice per fare il punto della situazione dopo le perquisizioni nelle abitazioni della famiglia Ciancimino. Ad occuparsene saranno i magistrati di Caltanissetta e gli investigatori della Dia ed è lo stesso procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, a spiegare: “Massimo Ciancimino non è un testimone né un collaboratore, pertanto non ha l’obbligo di dire la verità. E’ credibile se riscontriamo ciò che dice”. Parole a cui lo stesso Ciancimino risponde così: “Saranno i magistrati a verificare se quelle carte sono utili. Io devo pensare anche alla mia famiglia e anche io ho diritto alle ferie”. Non pensano alle vacanze, invece, alla Procura nissena. “Dobbiamo fare in fretta – continua Sergio Lari – Abbiamo un obbligo morale su alcune persone, almeno sette, già condannate per la strage di via D’Amelio e sui quali ci sono forti dubbi sulla loro reale responsabilità”. Maggiori dettagli si possono leggere nell’edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, lunedì 5 luglio 2010.
Mafia, Lari: "Ciancimino non ha l'obbligo di dire la verità"
Lo ha affermato il procuratore di Caltanissetta che ha aggiunto: "Non è un testimone nè un collaboratore. Sta a noi riscontrare ciò che dice". Previsto questa mattina un vertice dopo le perquisizioni in casa di don Vito
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