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Il Pd: "La manovra taglierà 800 milioni agli enti locali in Sicilia"

Il segretario regionale Giuseppe Lupo: "Impatto devastante sull'economia dell'Isola, soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione"

PALERMO. "La manovra del governo Berlusconi determinerà tagli per gli enti locali siciliani e per la Regione di oltre 800 milioni di euro. Ciò provocherà un impatto ancora più devastante per l'economia siciliana, colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione". Lo ha detto il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, che assieme ad alcuni deputati e senatori del partito (Giuseppe Lumia, Alessandra Siragusa, Costantino Garraffa) ha incontrato a Palermo rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e delle organizzazioni imprenditoriali (Lega delle Cooperative, Confcooperative, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Cia) presentando le proposte "per correggere una manovra sbagliata e ingiusta".     
"Il taglio al bilancio regionale è intorno ai 400 milioni di euro, altri 400 milioni per comuni e province - ha spiegato Lupo - Meno risorse disponibili significa meno servizi sociali per le fasce più deboli della popolazione, meno asili nido, l'aumento delle rette per le scuole materne, meno assistenza domiciliare agli anziani. A pagare sono i cittadini, non è vero che la manovra non incide sulle tasche della gente".    
Lupo ha giudicato molto negativa "la soppressione prevista nella manovra delle zone franche urbane di Librino a Catania, Erice e Gela". "Vengono trasformate in zone a burocrazia zero - ha denunciato il segretario del Pd - Salta dunque l'esenzione fiscale e tributaria originariamente prevista dal governo Prodi, che sarà sostituita con una teorica semplificazione amministrativa, particolarmente rischiosa in aree svantaggiate e a rischio di infiltrazioni mafiose. Quindi è particolarmente importante avere previsto zone franche urbane nella finanziaria regionale, mantenendo, come prevedeva il governo Prodi, cinque anni di esenzioni fiscali e tributarie per le imprese".

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