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Milano, successo per i "Promessi sposi" di Michele Guardì

Più di ventimila persone allo stadio San Siro per il debutto del musical del regista siciliano, che ha rivisitato in maniera frizzante e commovente il capolavoro di Manzoni

MILANO. Balzato dai banchi di scuola ai riflettori di San Siro, il romanzo più studiato - e non sempre più amato - dagli studenti italiani è stato acclamato questa sera da 20mila persone, nella sua nuova veste di 'opera moderna'. Il kolossal musicale de 'I promessi sposi' ha debuttato in uno Stadio Meazza tutto esaurito, coronando un sogno lungo 12 anni del regista Michele Guardì, autore della riduzione teatrale e del testo, e allargando a portata di tutti il celebre romanzo del Manzoni, con un'imponente produzione che ha messo insieme musica, teatro e letteratura. Sede finora di grandi eventi sportivi e musicali, per la prima volta San Siro si è aperto all'opera, traghettando gli spettatori nella Lombardia del 1.600, su 'Quel ramo del lago di Como' dove si muovono Renzo, Lucia e tutti gli altri protagonisti che ruotano attorno alle loro peripezie per convolare a nozze.        
Su un palcoscenico largo 40 metri hanno trovato spazio una coralità di oggetti e personaggi (10 principali, 10 comprimari e 40 ballerini) in una scenografia in continuo movimento che ha coniugato la ricostruzione storica alla tecnologia, attraverso tre pedane rotanti ed edifici imponenti. Avvolto dalle musiche di Pippo Flora, il pubblico ha seguito trepidante il primo duetto di dichiarazione d'amore fra Renzo e Lucia (interpretati da Graziano Galatone e Noemi Smorra), seguito subito dopo dagli incubi di Don Abbondio per il matrimonio che non s'ha da fare e dalle malefiche trame di Don Rodrigo (interpretato da Giò Di Tonno). Sempre diversi i registri musicali, in grado di accontentare palati e orecchie d'ogni genere, spaziando dalla lirica, a ritmi più serrati, a melodie struggenti più vicine ai musical, a cori popolari cantati in dialetto lombardo. Dopo un emozionante 'addio monti', fra barca in movimento, onde fluttuanti ed effetti di luce, la parte più intensa è toccata a Lola Ponce, una Monaca di Monza d'eccezione che ha strappato applausi a più riprese. Entusiasmo a scena aperta anche quando le Guglie del Duomo, alte 16 metri, hanno fatto la loro comparsa sul palco, in una Milano turbolenta e minacciata dalla peste. Tripudio finale, dopo un intenso Padre Nostro corale, quando una pioggia salvifica e catartica è discesa a purificare gli animi, accompagnando l'epilogo felice della vicenda.    L'evento di questa sera verrà trasmesso in prima serata su RaiUno a settembre. Dalle tribune di San Siro, l'opera si sposterà poi fra i suggestivi templi di Agrigento, dove sarà in tournee dal 27 al 31 luglio, e tornerà a Milano, al Teatro degli Arcimboldi, a dicembre.

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