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Proiettili a Lo Monaco: due calabresi a processo

L'amministratore delegato del Catania ricevette nella sede della società una busta a lui indirizzata, oltre a telefonate e messaggi intimidatori

CATANIA. Saranno processati con il rito abbreviato i due presunti autori di minacce gravi nei confronti dell'amministratore delegato del Calcio Catania, Pietro Lo Monaco, che ricevette nella sede della società una busta a lui indirizzata contenente un proiettile calibro 38 inesploso, oltre a telefonate e messaggi intimidatori.   
Imputati sono i calabresi, Domenico Mafrica di 42 anni, di Reggio Calabria, e Salvatore Scalia, di 48, di San Luca, per i quali il sostituto procuratore Angelo Busacca aveva chiesto il rinvio a giudizio per tentativo di estorsione. I legali dei due imputati hanno chiesto il rito abbreviato e il Gup Marina Rizza ha fissato l'udienza del processo per il prossimo 7 luglio.    Dalle indagini eseguita dalla Digos della Questura  la vicenda si inquadrerebbe nell'ambito di diverbi insorti tra la società e un procuratore sportivo che con un amico avrebbe sollecitato Lo Monaco affinché un giovane giocatore della Primavera esordisse in Serie A. Dopo ripetuti rifiuti l'uomo avrebbe alzato i toni passando dalle telefonate ai messaggi di minacce fino ad arrivare all'invio del proiettile. La busta, spedita da Giardini Naxos (Messina), sarebbe stata inviata per costringere Lo Monaco ad adoperarsi per svincolare dalla società il giovane calciatore o per farlo esordire in serie A, cosa non avvenuta, per fare lievitare il valore del cartellino del giocatore. 

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