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Licata, "tangente per la festa del patrono": a giudizio il sindaco

LICATA. Il Gup di Agrigento, Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della locale Procura, ha rinviato a giudizio, per corruzione aggravata, il sindaco di Licata Angelo Graci, l'assessore ai Servizi sociali, Tiziana Zirafi, l'ex vice presidente del Consiglio, Nicolò Riccobene, e l'impresario di spettacoli di Gela, Carmelo Napolitano. Il Gup ha inoltre ammesso come parte civile il Comune di Licata e fissata la prima udienza del processo al prossimo 5 luglio davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento. Secondo l'accusa i tre amministratori avrebbero ricevuto sei mila euro dall'impresario per stipulare con lui l'appalto comunale per uno spettacolo musicale realizzato per la festa del Patrono di Licata. La delibera fu adottata per 31.500 euro, una somma superiore rispetto a quella offerta da altre agenzie. Il sindaco Angelo Graci continua la sua attività di amministratore dalla sua casa al mare di San Leone, ad Agrigento, dove si trova "esiliato" dal 30 novembre scorso, da quando cioé il Gip gli ha revocato gli arresti domiciliari   e imposto il divieto di dimora a Licata. Le indagini sono state condotte da carabinieri della compagnia di Licata e disposte dai sostituti Gemma Milani e Santo Fornasier, del pool reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Agrigento coordinato dall'aggiunto Ignazio Fonzo su delega del procuratore capo Renato Di Natale.

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