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Racket nei cantieri della Palermo-Messina: 5 condanne

La pena più alta (7 anni) inflitta ad Antonino Miraglia Fagiano, di Caronia. Ci sono anche sei assoluzioni

MISTRETTA. Cinque condanne, sei assoluzioni totali e mancato riconoscimento del concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso. E' questo l'esito del processo Barbarossa conclusosi ieri al Tribunale di Mistretta.    
Il giudice Sandro Potestio ha ridimensionato il quadro accusatorio sostenuto dal procuratore Luigi Patronaggio che nelle scorse settimane aveva richiesto condanne per 130 anni di carcere nei confronti di 10 degli 11 imputati accusati di episodi di estorsione e danneggiamenti nei cantieri che realizzarono il completamento dell'autostrada Messina-Palermo. La sentenza, invece, ha mandato completamente assolti Francesco Biondo, Gaetano Letizia, Francesco Arcovita, Sebastiano Musarra Amato, Rosario Serruto e Tindaro La Monica.    
La condanna più pesante, a 7 anni è stata invece inflitta ad Antonino Miraglia Fagiano, di Caronia. Gli altri condannati sono: Giovanni Marcini, di Barcellona Pozzo di Gotto (5 anni e 10 mesi), Giuseppe Marino Gammazza e Sebastiano Bontempo, entrambi di Tortorici (4 anni ed 8 mesi ciascuno) e Giuseppe Presti, soprannominato "Barbarossa" e dal quale aveva preso il nome l'operazione dei carabineri (3 anni e 4 mesi).

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