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Nuovo pentito racconta i segreti dei Lo Piccolo

Si tratta di Manuel Pasta, 34 anni, arrestato dai militari dell'Arma, a dicembre scorso, nel blitz denominato Eos, che ha decapitato il clan palermitano di Resuttana

PALERMO. Da alcuni giorni, un nuovo pentito di mafia sta svelando a magistrati della Dda di Palermo e ai carabinieri i segreti della cosca palermitana di Resuttana, legata a doppio filo a quella dei padrini Sandro e Salvatore Lo Piccolo. Si tratta di Manuel Pasta, 34 anni, arrestato dai militari dell'Arma, a dicembre scorso, nel blitz denominato Eos, che ha decapitato il clan. E' accusato di associazione mafiosa ed estorsione.    
Il padre, Salvatore Pasta, in passato, è stato arrestato per riciclaggio aggravato. Elemento di spicco del "mandamento", vicino ai capi della cosca, considerato il gestore del racket delle estorsioni per conto dei boss, il pentito sta aiutando gli investigatori a ricostruire i nuovi organigrammi dell'associazione. Titolare di uno studio di consulenza che trattava sinistri stradali, provvedeva anche al mantenimento delle famiglie dei boss detenuti facendo avere loro un vero e proprio stipendio mensile. Pasta ha "traghettato" il mandamento dalla vecchia gestione del capomafia Giovanni Bonanno, assassinato col metodo della lupara bianca su ordine dei Lo Piccolo, a quella dei nuovi vertici.         
Il neo collaboratore - l'ultimo di una lunghissima schiera di uomini d'onore vicini ai Lo Piccolo che hanno deciso di saltare il fosso - sarebbe dovuto comparire domani all'udienza preliminare in cui è imputato. Per ragioni di sicurezza non sarà presente.    I suoi familiari - la moglie e i due figli - nei giorni scorsi, sono stati trasferiti in una località protetta.

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