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Dispersione scolastica, allarme in Sicilia

La media regionale degli alunni che non frequentano regolarmente le lezioni o che hanno abbandonato è il doppio rispetto a quella nazionale

Palermo. La dispersione scolastica in Sicilia è un’emergenza. I numeri, riferiti al 2008/2009, parlano chiaro, soprattutto se paragonati a quelli delle altre regioni d’Italia. In particolare, è nella scuola primaria il dato allarmante: alle elementari, infatti, la dispersione nell’Isola tocca lo 0,82%, il doppio rispetto alla media nazionale.
E’ quanto è stato rilevato dall’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica in Sicilia dell’Ufficio scolastico regionale. Palermo, Catania e Trapani sono le città a più alto rischio. Enna e Siracusa presentano invece la percentuale più bassa. L’organo, che opera da ventuno anni su tutto il territorio, conduce interventi di prevenzione dell’evasione scolastica, intesa come l’insieme di tre fenomenologie: evasione dell’obbligo, abbandono e bocciatura. Ma è la promozione del successo formativo ciò su cui orienta maggiormente le risorse. Presente, in modo capillare nei distretti, in cui ogni città è suddivisa, in questi anni ha messo a punto una banca dati che consente non solo di monitorare il rispetto dell’obbligo di frequenza previsto dalla legge, ma soprattutto di valutare il benessere del bambino nel contesto familiare e sociale a cui appartiene.
“Le origini della dispersione scolastica sono sociali, culturali, economiche - spiega Maurizio Gentile, il coordinatore dell’osservatorio -, ancora le stesse, dopo 40 anni dalla lettera di denuncia, scritta da Don Milani, sulle cause della dispersione scolastica”. E aggiunge: “I tassi di evasione sono più elevati dove è presente il degrado socio ambientale, dove mancano i servizi primari. E’ il minore a pagare questo disagio, questa situazione sociale conflittuale”. Nel capoluogo, sono sempre gli stessi i distretti dove si registra l’evasione scolastica più alta: il centro storico, lo Zen 2, la zona di Brancaccio, i Danisinni, Marinella, Bonagia. “Obiettivo primario dell’Osservatorio è quello di consentire e facilitare il reinserimento del bambino in classe - dice Gentile -. Infatti i nostri operatori, di cui ne contiamo 38 solo a Palermo, a seguito della segnalazione da parte degli insegnanti, intervengono insieme agli assistenti sociali del comune presso le famiglie”.

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