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La serenità di Goian: "Vogliamo il terzo posto"

Il difensore rumeno: "Zenga? Ogni allenatore ha i propri metodi di lavoro, ma Rossi è più attento alla tattica"

Palermo. Se dovessimo accostare il difensore del Palermo, Dorin Goian a una parola, sceglieremmo sicuramente la parola serenità. Serenità nell’aspettare il proprio momento e nell’accettare le scelte dell’allenatore che lo vedono spesso relegato in panchina, come prima alternativa quando c’è da sostituire un altro compagno di difesa. Questa stessa serenità gli permette anche di farsi trovare sempre pronto quando è chiamato in causa. Come domenica scorsa, quando contro il Livorno ha giocato al fianco di Kjaer, senza commettere nessuna sbavatura. Il rumeno, però, non è il tipo da mettersi un voto in pagella. «Alla fine di una partita non penso tanto se ho giocato bene o male. Per me l’importante è il risultato della squadra». Mette il bene della squadra davanti a tutto Goian, intervenuto oggi nella conferenza stampa al Tenente Onorato, ma, allo stesso, non nasconde il desiderio di giocare di più. «Non giudico questo mio momento negativo, però è normale che vorrei trovare più spazio. L’importante per me è comunque allenarmi bene e farmi trovare sempre pronto». Appare timido Goian davanti ai giornalisti, probabilmente perché ha ancora qualche problema con la lingua italiana, ma soprattutto quando è invitato a parlare di Champions League, riesce a farsi capire benissimo. «Tutti noi crediamo alla qualificazione in Champions e, perché no, anche al terzo posto. Se non fosse così, non verremo neanche ad allenarci». Goian è, inoltre, contento dell’entusiasmo che si respira in città. «Andare a mangiare fuori e incontrare persone che ci incitano a raggiungere questo traguardo può fare solo piacere». Goian invita poi alla calma, sottolineando che mancano ancora undici finali. Le prossime due saranno in casa dell’Udinese e al Barbera con l’Inter. A tal proposito viene chiesto al difensore rumeno se sia più facile affrontare la partita di Udine, o quella contro i campioni d’Italia. «Sicuramente quando giochi contro le grandi, il livello di concentrazione è più alto. Non dobbiamo fare, dunque, l’errore di calare la nostra concentrazione contro chi ci sta dietro in classifica». Infine Goian traccia la differenza tra Delio Rossi e il suo amico ex allenatore della squadra rosanero, Walter Zenga. «Ogni allenatore ha i propri metodi di lavoro. Rossi, però, lavora in maniera più attenta sulla tattica, facendo attenzione su aspetti che possono sembrare poco importanti».

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