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Tennis, la Pennetta fuori dagli Open d'Australia

Brave azzurre ma delude la brindisina contro il ciclone Wickmayer: Vincono le altre ragazze: Errani, Vinci e Garbin. Nessuna sorpresa tra gli uomini, con Nadal che fa il bello e il cattivo tempo

Melbourne. Prima delusione per l'Italtennis al femminile in questa avventura australiana. Ed è di quelle che ti aspetti magari ma che quando arrivano fanno male. Flavia Pennetta, numero uno azzurra, esce di scena contro Yanina Wickmayer, che la batte 7-6 6-1 senza troppe discussioni. Si può stare a parlare per ore e ore su quanto sia giusta o meno la partecipazione della belga a Melbourne dopo le note vicende legate alla sua mancata presenza a un controllo antidoping e la successiva squalifica, poi rimangiata (la questione è ancora più che aperta ovviamente), ma fatto sta che quando scende in campo questa signorina appena ventenne fa davvero, ma davvero paura. Fra qualche minuto ovviamente tutta la cronaca completa del match. La giornata era iniziata bene: sei azzurre su sei superano il primo turno degli Australian Open dopo che la Garbin ha sconfitto in maniera netta e senza troppi fronzoli la russa Vesnina, testa di serie numero 28 al mondo e favorita dai pronostici. Se si pensa che dall'altra parte della barricata del tennis italiano, ovvero i maschietti, si parla sì di un cinque su cinque ma di sconfitte, non si può che sottolineare ancora di più questo bel risultato.  Niente di sconvolgente, sia chiaro, ma un segnale forte che l'Italia rosa c'è, eccome. Un bel terzo turno è arrivato da Saretta Errani, simpaticissima ragazza sempre sorridente e solare che è un piacere incontrare: la bolognese ha battuto nettamente la Makarova 6-2 6-3, e al terzo turno incontrerà la Wickmayer: insomma, vedremo se sarà una "italian's revenge" o meno. Il bilancio del giorno italiano lo porta sul 3 vittoria a uno la Vinci, che ha battuto la King in due set (7-6 7-5) al termine di una bella partita. A minuti la cronaca della partita

Clisters avanti, ma "Tana" è una bella rogna. Mamma Kim approda al terzo turno nell'Australia che è un pò anche sua, visto che ai tempi della storia con Hewitt la gente di queste parti l'aveva un pò adottata. E l'affetto alla fine è rimasto. Il pubblico della Rod Laver Arena l'ha supportata nelle fasi un pò così del match contro la thailandese Tanasugarn, una che la devi battere, perchè non ti regala un bel niente. Il punteggio, 6-3 6-3 a favore della belga, parlerebbe di una partita facile, tranquilla e senza patemi. Invece no. Il primo set era iniziato con uno sprint di Kim, supportata da tutto il suo angolo con la sua bimba in braccio a una simpatica signora che la faceva giocare e sopratutto calmare. Dopo il 3 a 0 iniziale, "Tana" iniziava a inventarsi una trama di gioco che per un pò ha messo in difficoltà la Clijsters, e non poco. La thailandese, dopotutto, non poteva fare altrimenti che buttarla sulla tattica, visto che sulla potenza i colpi e sulla classe non c'era proprio il minimo confronto. Tuttavia l'intelligente non sempre basta (anche perchè comunque la stessa Kim è una che ha test, tranne nei derby...) e il primo set finiva 6-3. Nel secondo lo sprint lo fa la Tanasugarn, eroina del suo popolo dopo i quarti di finale raggiunti a Wimbledon nel 2008, portandosi sul 3 a 0. Qualche rimbrotto della bimba (che iniziava a perdere la pazienza di stare seduta a non fare un cappero) forse suggeriscono alla Clijsters di darsi una mossa, e infatti arrivano 6 game di fila e il 6-3 6-3 finale. Non è stato facile, ma la differenza tra le due è troppa.

Le altre ragazze. La notte italiana della terza giornata degli Australian Open è iniziata sotto all'insegna delle donne, e sono solo azzurre. Fino ad ora nessuna sorpresa di rilievo, anzi tutto abbastanza normale e scontato. Hanno vinto molto facilmente le più forti: Kuztnetsova (6-2 6-2 alla Pavlyuchenkova), Wozniacki (6-4 6-2 alla quasi omonima Wozniack), Zvonareva (6-2 6-0 alla Kucova) e Azarenka (6-2 6-0 alla Cohen Aloro). Bene anche Dinara Safina ("Una cucciolona", assicura l'inviato slovacco amico dei fratelli Safin al mio fianco), che ha avuto spazzato via la Zahalova in due rapidi set.  Liscio come l'olio anche la Jankovic.

Maschietti. Rafa Nadal, come ampiamente previsto d'altro canto (in primis dal collega slovacco accanto a noi) ha spazzato via il povero Lukas Lacko con un perentorio e periodico 6-2. Poco, molto poco davvero da dire sull'incontro, durato nemmeno due ore e mai e poi mai minimamente in discussione. Nadal sembra essere tornato il "Pelide", ovvero quella macchina assolutamente perfetta, forte, spietata che vince in partenza solo mettendo paura all'avversario. Ci vuole ben altro che Lacko per metterlo in difficoltà, certo, ma lo spagnolo sembra essere davvero tornato. Vedremo contro qualcuno di più..attendibile. In attesa Del Potro e Muray, tutti in programma oggi, hanno concluse le loro fatiche odierne Andy Roddick, che ha sconfitto il brasiliano Bellucci in tre set (e litigato pesantemente con l'arbitro: un pò nervosetto il ragazzo per ora) e Nando Gonzalez, che ha battuto il turco (sì, anche loro giocano a tennis a quanto pare, e hanno un rappresentante al secondo turno e noi no...) Marsel Ilhan, che si è davvero ben comportato contro il finalista 2007. A proposito di paesi in via di sviluppo (tennistico, ovviamente), è stato eliminato da Isner anche l'irlandese Sorensen, che ha comunque dato fastidio per lunghi tratti della partita al lungagnone americano. Per le buongustaie, vince Feliciano Lopez. E gli occhi sono contenti.  Proseguon la loro corsa australiana anche bella gente come Karlovic, il sempre eterno Ljubicic, Isner, Wawrinka e Monfils. Fino ad ora ci sono tutti i favoriti ancora i corsa, a parte Soderling, uscito di scena mestamente dopo i fasti degli ultimi slam. Del Potro se l'è vista molto molto brutta contro James Blake: cinque tiratissimi set e tanta sofferenza per l'argentino.


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