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Palermo, il Nabucco apre la stagione del Teatro Massimo

Venerdì l'opera di Verdi inaugurerà il cartellone. Sul palco saranno rappresentati i grandi classici del melodramma tra cui l’Aida, La Bohème e il Barbiere di Siviglia

Palermo. Venerdì il Teatro Massimo inaugura la stagione 2010, un percorso quest’anno dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sarà proprio l’opera risorgimentale di Giuseppe Verdi, il Nabucco, il titolo che il 22 gennaio aprirà un cartellone che prevede cento giornate di spettacolo. Sul palcoscenico saranno rappresentati i grandi classici del melodramma come: l’Aida, La Bohème e il Barbiere di Siviglia; opere di rara esecuzione come Maria Stuarda, Don Quichotte e la Fanciulla del West; il Die Gezeichneten composta da Screker e fino ad ora mai rappresentata in Italia, ed una prima assoluta, Alice nel Paese delle Meraviglie. Sotto i riflettori uno stesso filo conduttore, quello del Sogno della Realtà e dell’Illusione. Il fitto programma prevede anche due balletti, concerti ed eventi collaterali dedicati alle scolaresche. Il progetto sulla celebrazione dell'Unità d'Italia, trasversalmente tocca tutto la programmazione e si inserisce nell’ambito delle celebrazioni nazionali promosse dal Comitato interministeriale con il supporto dell’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio.  Il sipario della stagione non poteva quindi non aprirsi sull’affresco più suggestivo e famoso sui temi patriottici, il Nabucco di Verdi appunto. Scelto anche come simbolo di rinascita per il Teatro Massimo, oggi arrivato a ricoprire un ruolo di preminenza nel panorama della musica mondiale. Fu quest’opera infatti l’ultimo titolo ad essere rappresentato prima della chiusura del 1974. L’opera dalle famose scene corali vanta la regia di Saverio Marconi, attore e regista di formazione multidisciplinare. Dal musical, che gli ha dato fama e riconoscimenti a livello mondiale,  è approdato alla lirica. Alle Sacre Scritture si ispira il suo libretto. “Il mio progetto - racconta Marconi - punta ad evidenziare la spiritualità di Nabucco, un'opera che non è solo la storia di un popolo oppresso, come spesso ci si limita a considerarla, ma mette in scena un percorso di conversione che tocca un po' tutti i personaggi: da Fenena a Nabucco alla stessa Abigaille. E con lo scenografo Alessandro Camera e la costumista di Carla Ricotti abbiamo ideato un allestimento che identifica i due diversi mondi – Gerusalemme e Babilonia – attraverso le rispettive scritture e due colori fortemente distinti, il blu per gli ebrei e il rosso per i babilonesi”.
Una nuova edizione che non mancherà di togliere il fiato, e che vede protagoniste le voci di alcuni fra i più noti interpreti verdiani di oggi. Due cast si alterneranno. Il 22, 24, 29 e 31 gennaio sul palcoscenico saranno: il baritono Roberto Frontali (Nabucco), il soprano Amarilli Nizza (Abigaille) e il basso Roberto Scandiuzzi (Zaccaria). Nel ruolo di Fenena, Anita Rachvelishvili  – la mezzosoprano applaudita nelle scorse settimane nella edizione della Carmen alla Scala; Thiago Arancam sarà Ismaele. Nelle recite del 23, 26 e 31 gennaio i ruoli saranno nell'ordine affidati a: Christopher Robertson, Marianne Cornetti, Giorgio Giuseppini, Veronica Simeoni e Andrea Caré. Completano il cast Manrico Signorini (Gran sacerdote di Belo), Alfredo Profeta (Abdallo) e Francesca Micarelli (Anna).

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