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Coppa d'Africa, il Togo rientra Due arresti per il raid al pullman

Diktat del governo di Lomé: i calciatori della nazionale si sono arresi e sono tornati in patria ieri sera. La polizia dell'Angola intanto ha fermato due persone accusate dell'attacco mortale

Roma. La ragione di stato alla fine ha prevalso sullo sport. Dopo un braccio di ferro con il governo di Lomé, i calciatori della nazionale del Togo, che avevano annunciato di voler partecipare alla Coppa d'Africa in Angola in memoria dei due componenti della loro delegazione uccisi nell'assalto armato di venerdì scorso contro il loro pullman, si sono arresi al diktat del loro governo: non giocheranno il più importante torneo calcistico per nazioni del continente.  Intanto, la polizia dell'Angola ha arrestato due persone nell'enclave di Cabinda per l'attacco armato al pullman. Lo rivela la radio nazionale angolana.

Ieri, in serata la nazionale del Togo è arrivata sotto pesante scorta all'aeroporto di Cabinda da dove ha fatto rientro in patria. "E' molto triste" ha detto Emmanuel Adebayor, il capitano della nazionale togolese. I giocatori hanno dovuto cedere al diktat del primo ministro di Lomé, Gilbert Fossoun Houngbo, che ha anche inviato l'aereo per il rientro. Fino all'ultimo però le autorità angolane e della Confederazione africana di calcio (Caf) hanno cercato di convincere il governo togolese a non far partire la nazionale e a disputare regolarmente il torneo.

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