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La Juventus cala il tris contro il Bologna, 3-1 e scudetto a un passo

Per una notte, la Juventus è a +7 sul Napoli, a un passo dall'ennesimo scudetto. Toccherà alla squadra di Sarri, domani contro il Torino al San Paolo, ritardare la festa dei bianconeri per il settimo titolo consecutivo che a questo punto non si vede come possa sfuggire. Ma i bianconeri hanno dovuto sudarselo il primo match-ball: all'Allianz sono andati sotto con il Bologna, per un gol su rigore di Verdi, e hanno chiuso il primo tempo tra qualche fischio e un po' di apprensione dei loro tifosi.

La paura della Juventus è durata un'ora e 4', fino a quando Khedira, con l'aiuto di uno spintone a Keita, ha ribaltato il vantaggio del Bologna, nato per un'incomprensione tra Buffon e Rugani, costretto al fallo da rigore su Crisetig e punito con un'ammonizione che avrebbe potuto essere espulsione. E il pareggio era arrivato su un'autorete di De Maio, nel maldestro tentativo di spazzare l'area.

Poi è arrivato il 3-1 di Dybala, che ha allontanato ogni altro fantasma. A rimettere in volo la Juventus è stato Douglas Costa, l'uomo più in forma. Con le sue fiammate la Juventus ha cambiato volto alla partita: ha firmato i due assist (e sono 12 in campionato) per Khedira e Dybala. Il Bologna a quel punto si è arreso: la sua parte l'ha fatta, pur avendo numerose 'seconde linee' nella formazione.

Con Pjanic e Mandzukic in tribuna, il bosniaco squalificato, il croato convalescente della ferita che gli ha procurato Vecino, Allegri ha varato un 3-5-1-1 con Rugani centrale nella difesa, Barzagli e Asamoah ai suo lati; Marchisio al posto di Pjanic, Dybala un po' dietro rispetto al più avanzato Higuain. Bologna per la gloria con il 3-5-2, la coppia d'attacco Verdi-Avenatti.

I gruppi ultrà bianconeri in polemica con i prezzi per la trasferta di domenica prossima all'Olimpico hanno capovolto gli striscioni, lasciandone dritto uno solo, diretto a chi aveva interpretato come un accenno di contestazione il blitz al centro di allenamento di Vinovo: "Incistare non è importante, è l'unica cosa che conta", versione corretta del celebre motto di Boniperti "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta".

Un ex ha sbarrato il passo ai bianconeri: al 7' ha respinto di piede il destro in corsa di Higuain, lanciato da un'imbucata di Marchisio. Al 26' frittata sull'asse Buffon-Rugani: passaggio di rilancio corto del portiere, difensore poco reattivo, molto di più Crisetig, fallo da rigore per rimediare. Prima di batterlo 3 minuti e mezzo di consultazione a distanza con la Var: Verdi ha ingannato Buffon, battendolo con un piattone centrale.

Il gol e le successive incertezze della Juventus hanno convinto Allegri che dopo l'intervallo avrebbe dovuto cambiare. E così ha fatto, mettendo Douglas Costa. Con la spinta del brasiliano e del pubblico, la Juventus ha cambiato passo e modulo (4-3-2-1): Cuadrado ha chiesto il rigore per un intervento in area di Keita; al 51' l'autogol di De Maio su cross di Cuadrado ha spento i sogni del Bologna, le accelerazioni di Douglas Cost, hanno spaccato la difesa rosso blu.

Un brivido per parte - palla deviata male da Mirante, Cuadrado fuori in scivolata, palo di Krafth con deviazione di Buffon prima del 2-1: il cross di Douglas Costa ha scavalcato Mirante, Khedira, appoggiandosi su Keita ha fatto centro. Altri 5' e l'inarrestabile Douglas Costa ha crossato al centro per il sinistro al volo di Dybala. Un rasoterra secco di Destro (30') l'ultimo assalto del Bologna. Per la Juve è tempo di Coppa Italia, con quasi tutto lo scudetto già in tasca.

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