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Il Giornale di Sicilia a "Una Marina di libri": il dibattito sulla mafia e lo show con La Rosa e Vespertino

Scommesse clandestine, droghe, le zone oscure del Welfare, con Cosa nostra che subentra all'improvviso, dove e c’è questo bisogno. E ancora il ricambio generazionale delle famiglie, delle cosche, la nuova linfa della mafia. Che a volte sembra che sia giovane, ma che ha 160 anni di storia. Con una domanda: ma quando finisce, la mafia?

Se n'è parlato stasera all'Orto Botanico, all'interno del terzo e ultimo appuntamento con il Giornale di Sicilia, media partner della manifestazione, dove si è parlato de «La crisi economica della mafia e i nuovi canali di finanziamento criminali». Partendo dall'inchiesta in cinque puntate che il capocronista Vincenzo Marannano ha firmato sulle pagine del quotidiano, ne hanno parlato il questore Renato Cortese, il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio, e della guardia di finanza, Giancarlo Trotta. Hanno moderato il dibattito il vicedirettore responsabile del Giornale di Sicilia, Marco Romano e Vincenzo Marannano, il tutto in diretta su Tgs.

Forze dell'ordine che si sono rese protagoniste con una una serie di operazioni che hanno letteralmente smembrato interi mandamenti. Il problema, secondo quanto emerso dal dibattito,  non è repressivo o di magistratura, ma è più ampio: il consenso sociale per Cosa Nostra, che per fortuna pare sempre in diminuzione,  i colletti bianche e le zone grigie, e anche lo Stato potrebbe fare qualcosa in più. Chiusura in diretta con Salvo La Rosa e un «affettuoso scontro d'amorosi sensi» con Sergio Vespertino.

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