Comuni senza soldi, la protesta dei sindaci siciliani in prefettura a Palermo
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I sindaci siciliani, alle prese con le difficoltà a chiudere i bilanci, avranno un aiuto concreto da parte del Governo. Il loro grido d’allarme oggi è approdato al Question Time alla Camera dei deputati su iniziativa del deputato del Pd Carmelo Miceli che insieme ad altri tre parlamentari siciliani del partito democratico Pietro Navarra, Fausto Raciti e Santi Cappellani ha rivolto una interrogazione al ministro dell’interno Luciana Lamorgese. Nella sua risposta, il ministro ha annunciato la disponibilità del Governo Draghi a sostenere i Comuni in difficoltà e a revisionare il Testo unico sugli enti locali. Per i sindaci che da giorni chiedono un aiuto a Roma, è un’importante rassicurazione. In base agli ultimi dati pubblicati dall’assessorato regionale delle Autonomie locali, infatti, solamente 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e appena 74 Comuni il Consuntivo 2020. "Sono soddisfatto per l’attenzione mostrata dal ministro durante la sua risposta al Question Time - commenta Miceli, che nel suo intervento in aula si è reso portavoce del disagio dei sindaci siciliani -. Le nostre richieste di sostegno ai Comuni che rischiano il dissesto sono state condivise, così come è stata accolta la necessità di revisionare il Tuel, Testo unico degli enti locali, risolvendo in modo organico e strutturale il problema della crisi finanziaria degli Enti Locali. Con questa disponibilità il Governo oggi ha dimostrato di essere consapevole dell’ecatombe istituzionale che conseguirebbe al fallimento di centinaia di Comuni. Se i comuni falliscono addio PNRR e ripresa del mezzogiorno. E un Governo che riconosce la necessità di tutelare la ripartenza del Sud, troverà sempre il sostegno convinto del Partito Democratico, dentro e fuori le Aule parlamentari". Intanto continuano gli incontri fra i sindaci e i prefetti dell’Isola per affrontare le gravissime criticità finanziarie e organizzative dei comuni siciliani. Dopo gli incontri nelle prefetture di Catania e Siracusa di stamattina, le delegazioni di sindaci, nel rispetto delle norme anti COVID 19, delle province di Palermo, Messina, Trapani Caltanissetta e Ragusa hanno evidenziato, ai rispettivi Prefetti, la difficile condizione degli Enti locali dell’Isola. “Abbiamo rappresentato oggi le condizioni di insostenibilità dal punto di vista finanziario e del personale di tutti i comuni siciliani, per chiedere risposte concrete al Governo nazionale, quelle risposte che il Governo nazionale ha dichiarato di essere intenzionato a dare ma che non sono mai arrivate”, ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, che nel pomeriggio ha incontrato il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, con i sindaci di Ventimiglia di Sicilia, Ficarazzi, Baucina, Balestrate, Campofelice di Fitalia, Campofelice di Roccella, Temimi Imerese, Montemaggiore Belsito, Monreale, Corleone, Altofonte, Contessa Entellina, Aliminusa,Bolognetta, Isola delle Femmine, Ciminna, Casteldaccia, Terrasini, Marineo, Lercara Friddi, Camporeale, Villabate e Villafrati. “Oggi abbiamo descritto la drammaticità delle condizioni dei nostri comuni, reiterando la nostra disponibilità a dimissioni di massa – continua il presidente Orlando - per far comprendere che non si tratta di problemi che riguardano un comune o l’altro ma di problematiche che riguardano l’intero sistema degli Enti locali siciliani, che pagano le conseguenze del mancato raccordo tra la speciale autonomia siciliana e il Governo nazionale con la conseguenza che da Reggio Calabria in su i comuni ricevono interventi finanziari e hanno una normativa diversa da quella con cui siamo costretti a confrontarci in Sicilia”. «Il governo della Regione fa sua la protesta dell'Anci Sicilia di fronte a una paventata crisi istituzionale che rischia di condannare i Comuni alla paralisi», conclude il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il governatore ricorda di essere «intervenuto personalmente col presidente Mario Draghi, oltre ai reiterati incontri che l'assessore all'Economia Gaetano Armao ha chiesto e ottenuto con i ministeri dell'Economia e delle Finanze e dell'Interno. Da Roma attendiamo adesso un riscontro concreto che dia un minimo di ossigeno ai Comuni siciliani e ci auguriamo che venga approvata la norma che prevede il differimento al 30 giugno del termine per l'approvazione dei bilanci».