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"Disegna un cuore su di me per farmi sentire bella", il folle gesto di una londinese per combattere la mancanza di autostima - Video

LONDRA. È rimasta in biancheria a Picadilly Circus, una delle piazze più affollate di Londra: sembra un gesto folle, ma Jae West voleva lanciare un messaggio al maggior numero di persone possibile sul tema della mancanza di autostima, dopo averne sofferto per anni lei stessa. La notizia è stata ripresa dal Telegraph. La ragazza si è spogliata indossando una benda sugli occhi e tenendo in mano dei pennarelli. È rimasta così, in piedi, accanto a un cartello che recitava: "Sono qua per chiunque abbia avuto disturbi alimentari o problemi di autostima come me... Per supportare l'accettazione del proprio corpo, disegnate un cuore sulla mia pelle."

La ragazza ha voluto ridestare l'attenzione attorno a un tema spesso dimenticato come la scarsa accettazione del proprio corpo. Si tratta di un problema più diffuso di quanto non si pensi, riguarda infatti il 60% degli adulti: Jae ha deciso di prendere quest'iniziativa collaborando con l'associazione The Liberators International, che ha provveduto a filmare il tutto. Tutte le ragioni che l'hanno spinta a passare dall'essere soltanto una spettatrice ad intervenire attivamente sono contenute in questo intervento, in cui la ragazza spiega di essere stata ispirata dall'episodio TED talk di Amanda Palmer, cantante dei The Dresden Dolls.

Jae racconta come l'iniziativa l'abbia toccata nel profondo e come abbia temuto fino all'ultimo che nessuno la notasse: "Avevo paura che nessuno avrebbe disegnato un cuore sul mio corpo e sarei rimasta là fuori in biancheria rendendomi totalmente ridicola. Improvvisamente ho sentito che uno dei pennarelli nella mia sinistra veniva tolto dalla mia mano. Il tocco della punta del pennarello che scriveva sulla mia pelle è stato uno delle più travolgenti sensazioni di sollievo, gratitudine e amore che abbia mai provato. Non ho potuto far altro che piangere.

È stata la prova provata di quanto alle volte arriviamo ad essere crudeli con noi stessi, di come siamo di fatto i nostri critici peggiori. Le aspettative lontane dalla realtà che nutriamo verso noi stessi possono portarci a rifiutare l'amore che altri ci danno perché non ci sentiamo degni di riceverlo. Sapevo che era un concetto a cui molte persone avrebbero potuto relazionarsi, quindi mettermi in quella situazione era una scelta simbolica che voleva toccare tutti quelli che hanno mai dubitato del proprio aspetto."

 

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