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"3 days to kill", Costner spia in azione e papà in crisi

Per un agente della Cia colpito da una
malattia incurabile può essere più facile sopravvivere a
combattimenti corpo a corpo e rocamboleschi inseguimenti per le
vie di Parigi, che relazionarsi a una figlia adolescente
arrabbiata e con l'abitudine di telefonargli nei momenti più
improbabili. È la scoperta che fa il protagonista, interpretato
da Kevin Costner, del thriller action condito da momenti di
commedia 3 Days to kill diretto da McG e scritto da Luc Besson
(anche coproduttore) insieme a Adi Hasak, in uscita il 5 giugno
distribuito da Eagle Pictures. Nel cast un tris di cointerpreti
come Amber Heard, Hailee Steinfeld e Connie Nielsen.
Besson da sceneggiatore rimescola thriller e dinamiche
familiari, in una formula che attraverso una storia molto simile
ha da poco proposto con successo anche in tv, nella serie No
Limit, con Vincent Elbaz, di cui si sta girando la terza
stagione. McG (nome d'arte di Joseph McGinty Nichol), che dopo
essersi affermato come regista di videoclip, ha diretto film
come Charliès Angels, We are Marshall e 'Terminator: Salvation'
ha detto sì a 3 days to kill proprio per il coinvolgimento di
Besson: «Sono sempre stato un suo grande fan, ho visto Leon da
ragazzo e l'ho trovato fantastico, dalla storia agli attori, era
così brillante e originale - ha spiegato il cineasta nelle
interviste -. Luc è venuto anche sul set, mi ha supportato nelle
mie scelte, mi ha dato la libertà di fare quello che avevo in
mente, una cosa che ho molto apprezzato. Poi abbiamo collaborato
a stretto contatto in sala di montaggio».
Nel film, Costner (a cui McG rende anche un diretto omaggio
con una citazione, in una scena, de La guardia del corpo), è
Ethan Renner, agente della Cia che dopo aver scoperto di avere
una malattia incurabile decide di andare a Parigi per provare a
riconciliarsi con l'ex moglie Catherine (Connie Nielsen) e la
figlia, ormai adolescente Zooey (Hailee Steinfeld), che non vede
da anni. Trovare un dialogo con l'imprevedibile sedicenne che
non perdona al padre la lunga assenza, si rivela più difficile
del previsto e le cose si complicano quando arriva Vivi (Amber
Heard, in un look tra femme fatale e Bond Girl), 'collegà della
Cia, giovane e ambiziosa, che concilia tacchi a spillo e vestiti
sexy alla risolutezza di una killer. La donna offre a Ethan una
cura sperimentale per la sua malattia, ma in cambio gli chiede
aiuto per catturare un pericoloso mercante d'armi, Wolf.
«Ethan è frustrato nel suo rapporto con le donne sul lavoro
e a casa - ha detto Costner a proposito del personaggio -.
Abbiamo provato a portare nel film un livello di humour senza
strizzare l'occhio alla cinepresa. Un aspetto molto importante,
perchè in questo modo si è più divertenti. C'è una parte del suo
mondo dove Ethan è molto efficiente e una in cui non se la cava
così bene».
Pensando al corto cult diretto da Claude Lelouch nel 1976,
C'etait un rendez-vous, folle corsa in auto per Parigi
raccontata in un piano sequenza di otto minuti e alla spy story
di John Frankenheimer, Ronin (1998), McG ha voluto gli
inseguimenti e le scene d'azione per le strade della Ville
Lumiere il più veritieri possibili: «Credo che ormai il
pubblico sia annoiato da tutti questi effetti speciali creati al
computer. Personalmente preferisco scene reali - ha detto il
regista - girate con cineprese vere. Hanno un'energia che nessun
computer è in grado di riprodurre».
Una scena del film.

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