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"'Black traffic", Skunk Anansie: il nostro rock contro i politici

Un album che parla di politica e
società, per gli Skunk Anansie che tornano in scena oggi con
il sesto lavoro da studio della loro carriera. Il titolo che la
band di Skin, Cass, Mark ed Ace ha scelto è quello di "Black
traffic" e il significato lo ha spiegato la cantante del gruppo: "Il titolo è nato mentre in studio discutevamo a proposito
di politica - ha raccontato - e del senso di delusione nei
confronti di un sistema basato sulla manipolazione". Ad
anticipare in radio il lavoro al completo è toccato al singolo
"I believed in you" (sopra il videoclip), brano denuncia del senso di disillusione
nei confronti del mondo politico. "Credo che molte persone
siano state deluse dai loro leader - dice Skin - che sbagliano
perchè finiscono tutti con il pensare di più alla loro
posizione di politici. La soluzione di molti problemi sarebbe la
separazione della politica dagli affari". L'album, che il
gruppo definisce come quello che ha permesso loro di seguire un
percorso di evoluzione accelerata, è anche il primo che Skin e
soci pubblicano da indipendenti con la loro personale etichetta
discografica. "Il fatto di essere indipendenti ci ha permesso
di lavorare in un modo completamente diverso rispetto al passato
- hanno riassunto loro - e di seguire tutti gli aspetti della
creazione di un album. Nessuno ci ha fatto pressioni perchè
lavorassimo più velocemente e anche questo è andato a
vantaggio della creatività". A breve il
gruppo tornerà a suonare anche in Italia, il 19 novembre al
Mediolanum Forum di Milano, il 20 al Palalottomatica di Roma e
il 21 al Pala Arrex di Jesolo.

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