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"U.S.A. vs John Lennon", il mito rivive al cinema

«Hanno provato a uccidere John, ma
non ci sono riusciti, perchè il suo messaggio è ancora vivo».
A dirlo è Yoko Ono, nel documentario dedicato a uno dei più
grandi e scomodi miti del Novecento, "U.S.A. vs John Lennon", di
David Leaf e John Scheinfeld, con la collaborazione della vedova
dell'ex Beatle che ha fornito molto materiale, distribuito in
Italia da Lucky Red, che oggi, solo per un giorno, verrà
proiettato in una serie di multisala, tra cui 42 del Circuito
Uci.
Realizzato nel 2006 e in quell'anno proiettato alla Mostra di
Venezia, il film documenta la trasformazione di John Lennon da
musicista adorato dalle masse ad attivista pacifista, fino a
icona ispiratrice di pace, gettando luce sui veri motivi e modi
in cui il governo Usa tentò di metterlo a tacere mentre era in
corso di svolgimento la guerra del Vietnam. Novantanove minuti
di musica, testimonianze, immagini inedite, per tornare al
periodo, dalla fine degli anni '60, dell'impegno politico più
in prima linea dell'ex Beatle, ucciso nel 1980 da uno
squilibrato, Mark Chapman. "U.S.A. vs John Lennon" propone
immagini inedite e nuove sorprendenti rivelazioni, mescolando
materiale d'archivio e interviste a parenti, amici e
collaboratori di Lennon, oltre che ad autorevoli opinionisti
(Noam Chomsky, Mario Cuomo, Gore Vidal, tra gli altri), il tutto
inframmezzato dalle esibizioni dal vivo del leader dei Beatles.
Nella colonna sonora spiccano Working Class Hero, The Ballad of
John and Yoko, Give Peace a Chance, Imagine. Uno degli aspetti
più interessanti che emergono è l'uso consapevole e coerente
da parte di John Lennon del suo stesso mito, al fine di
veicolare un messaggio di pace.
Prima di approdare a Venezia, il documentario era stato a suo
tempo preceduto dal successo in vari festival e da molte
polemiche negli Usa, dove alcuni commentatori l'avevano trovato
troppo sbilanciato politicamente. Un percorso, quello del film,
che in stretto rigore cronologico punta a far scoprire
soprattutto i tanti aspetti della guerra sotterranea e
implacabile scatenata contro Lennon dall'amministrazione Nixon,
nell'America degli anni del Vietnam. Insomma un salto
all'indietro nel tempo in un Paese diviso fra il sostegno sempre
meno convinto al conflitto e le proteste dei giovani in piazza,
orchestrato dalle immagini, provenienti da circa una quarantina
di fonti (tra cui gli archivi delle emittenti ABC e CBS, e
dell'Università del Sud Carolina) e da una trentina di
intervistati.
L'ingresso di Lennon nel mito, ricordano David Leaf e John
Scheinfeld, è segnata dai quattro colpi di pistola che l'8
dicembre 1980 spara contro di lui Mark Chapman e dalle immagini
di lutto di un'intera generazione.

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