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I pizzaioli: "Bisogna regolamentare la nostra professione"

PALERMO. Sempre più richiesta la pizza in tutto il mondo e i pizzaioli italiani partono oltre confine per occuparsi di formazione e promozione. Dal Sud Est asiatico all’Australia, la professionalità specializzata è diventata una necessità.

Competenze, disciplina e fantasia sono le tre parole vincenti per diventare pizzaioli professionisti. In tutto il mondo aumenta il consumo di pizza. Ma occorre fare le scelte giuste in termini di qualità ed essere addestrati. La parola d’ordine quindi è formazione.

Una mattinata dedicata al riconoscimento della professione è stata organizzata dall’Unione pizzaioli italiani (Upi) questa mattina a Villa Niscemi, nella Sala delle Carrozze.

Tra ingredienti di qualità e conferenza stampa, è andata in scena anche una degustazione di pizze realizzate nel segno della tradizione siciliana a base di impasti di farine e semole di grani antichi, semplicità, gusto e freschezza dei prodotti della terra.

La giornata è stata moderata da Maurizio Artusi, enogastronomo e food writer, ideatore e autore di CucinArtusi.it.

Intanto, l'Upi chiede di regolamentare la professione del pizzaiolo. Un piccolo passo in Sicilia è già stato fatto a dicembre dello scorso anno. Il profilo professionale di pizzaiolo è stato riconosciuto dal governo regionale con un decreto firmato dall’assessore alla Formazione Roberto Lagalla, aprendo così un nuovo capitolo nel mondo della formazione.

 

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